lunedì 31 dicembre 2018

Buon 2019!

Buongiorno dame e cavalieri <3
Non so se c'è ancora qualcuno qui con me a leggermi, so che è tanto che non aggiorno il blog, ma non potevo non passare per farvi un salutino e concludere l'anno.
Dal mio ultimo post, uno dei pochissimi pubblicati quest'anno causa ultimi esami, studio matto e disperato e scrittura della tesi, è passato parecchio. Nel frattempo ho deciso di continuare con la magistrale a Venezia, sono stata a Londra per l'ennesimo volta, mi sono laureata il 18 dicembre e nel mezzo ho scritto la tesi che volevo sull'argomento che volevo: il mio poeta preferito, Keats.

Diciamo che tra gli alti e i bassi il 2018 come anno non mi è affatto dispiaciuto, ho raggiunto alcuni obbiettivi mentre altri non li ho visti neanche da lontano... e non ho completato la challenge di Goodreads! L'avevo programmata a 60 libri ma ahimè me ne mancano almeno 5 per finirla e, essendo le 11:35 nel momento in cui vi scrivo, dubito sarà possibile.
Voi invece, ci siete riusciti? O avete finalmente tolto dalla lista qualche obbiettivo che non riuscivate a raggiungere da anni?

Spero abbiate passato delle belle feste con le persone che piacciono a voi, e spero che anche questo ultimo giorno dell'anno vada come volete.

Per conto mio, mi auguro di riuscire a mettere mano al blog in questo mesetto che ho prima di Venezia e poi di continuarlo anche durante il periodo delle lezioni, ma non voglio assicurare niente. Nei primi giorni dell'anno sicuramente vorrei lasciarvi un post con qualche pensiero sulle mie letture e, se vorrete parlarmene, mi piacerebbe leggere le vostre.

Buon anno nuovo, ci vediamo di là ;)

venerdì 9 novembre 2018

Recensione: What if it's us, di Adam Silvera e Becky Albertalli

Titolo: What if it's us
Autore: Becky Albertalli e Adam Silvera
Pagine: 368
Prezzo: 12$
Casa Editrice: Harper Collins

Trama: [Tradotta da me] 
ARTHUR è a New York solo per quest'estate, ma se Broadway gli ha insegnato qualcosa, è che l'universo può farti vivere una storia amore incredibile quando meno te l'aspetti.
BEN pensa che l'universo si debba fare i fatti suoi. Se l'universo fosse stato dalla sua parte, non starebbe andando alla posta con una scatola piena di cose del suo ex.
Ma quando Arthur e Ben si incontrano all'ufficio postale, cos'avrà in serbo per loro l'universo?
Magari niente. In fondo vengono separati.
Magari tutto. In fondo riescono a riunirsi.
Ma cosa succede se non riescono ad avere un buon primo appuntamento dopo tre volte che ci provano?
Cosa succede se Arthur si impegna troppo e Ben troppo poco?
Cosa succede se la vita non è realmente un musical di Broadway?
Ma cosa succede se lo è?

Voto: 3.5/5

Migliori amici che scrivono insieme, interessante no? Ma quando sono due autori già abbastanza affermati, per lo meno in America, e con due stili piuttosto diversi, è davvero una buona idea?

Beckly Albertalli è conosciuta e amata per il suo Simon vs The Homo Sapiens Agenda (in italiano come Non so chi sei ma io sono qui, o anche Love, Simon) che appartiene ad un filone di letteratura sempre molto diversa e positiva, simpatica, carina, impegnativa fino ad un certo punto. Adam Silvera invece scrive libri tristi, belli o brutti non lo so, ma sicuramente ho visto più youtuber piangere per un libro di Silvera che di chiunque altro (e con titoli come More happy than not e They both die at the end, mi sembra abbastanza plausibile). Per cui un romanzo su due ragazzi, forse destinati ad incontrarsi o forse no, sembrava più nelle corde della prima che del secondo. Eppure hanno saputo entrambi stupirmi, perché il libro scorre via come niente e fa anche divertire, nonostante ci siano diversi momenti di tensione.

Fatta la mia premessa sugli autori e le loro differenze, ora vi devo parlare della vera cosa che mi ha attirata: È UN LIBRO CON I MUSICAL. O meglio Arthur, uno dei due protagonisti, è assolutamente ossessionato da Broadway e si da il caso anche da due dei miei musical preferiti: Hamilton (li vedete i cuori e le lacrime che escono dal pc?) e Dear Evan Hansen, da cui prende il titolo (Only us è una canzone del musical che ripete: What if it's us, what if it's us and only us?). So che con tutti questi dettagli avrò allontanato un sacco di potenziali lettori, ma posso assicurarvi che Ben, l'altro protagonista, è piuttosto ignorante in fatto di musical quindi non vi preoccupate: se non cogliete i riferimenti, non siete i soli e vi verranno spiegati sapientemente da Arthur. 

Detto questo è anche un libro molto profondo sulla questione dell'omofobia, di come un ragazzo di una piccola città si aspetta di trovare mille ragazzi una volta arrivato a New York e invece la cosa si rivela più difficile del previsto e anche con diversi ostacoli. È un romanzo che si pone mille dubbi, come si può già intuire dal titolo, e che non si capisce bene dove voglia andare a parare ma si rivela un ottimo connubio tra i due autori, a mio parere.

Il livello di inglese non mi è parso complicato, in più essendo un contemporary è davvero piuttosto semplice (al contrario di Fantasy che risultano sempre più complicati) e molto scorrevole. Le due prospettive si alternano di continuo e i capitoli non sono lunghissimi (grazie al cielo! Sto leggendo Six of Crows della Bardugo e i capitoli sembrano non finire mai), quindi potrebbe essere adatto anche ai meno abituati alla lettura in lingua.

lunedì 29 ottobre 2018

10 Canzoni di Taylor Swift per 10 coppie degli YA!

Quando Silvy mi ha proposto di fare un post, insieme a Jessica, in cui bisognava associare delle
coppie di libri a canzoni di Taylor Swift ovviamente non potevo dire di no. Si ringrazia l'aiuto delle mie amiche Cate e Mary, rispettivamente fan e assolutamente non fan di Taylor. Fatemi sapere se anche voi vedete certe connessioni o se ne avreste messe altre!

Eleanor & Park - This Love
Eleanor & Park, di Rainbow Rowell

This love is good
This love is bad
This love is a life back from the dead, oh
These hands had to let it go free
And, this love came back to me, oh

Perché: c'è l'idea di questo amore che per loro è buono ma crea dei problemi, che fa rivivere in un certo senso entrambi e che, si spera, dopo quel finale li abbia ricongiunti.


Lara Jean & Peter K - Tim McGraw
Tutte le volte che ho scritto ti amo, di Jenny Han

But in a box beneath my bed
Is a letter that you never read
From three summers back
It's hard not to find it all a little bitter sweet
And lookin' back on all of that, it's nice to believe


Perché: il riferimento alla scatola con la lettera sotto al letto, ovviamente!



Charlotte & Jamie - I know places
A study in Charlotte, di Brittany Cavallaro

They take their shots, but we're bulletproof
And you know for me, it's always you
In the dead of night, your eyes so green
And I know for you, it's always me

Perché: sicuramente per le ripetute sparatorie durante la serie e per la predestinazione dei due personaggi diciamo.


Audrey Rose & Thomas - Sparks Fly
Stalking Jack the Ripper, di Kerri Maniscalco

My mind forgets to remind me, your a bad idea
You touch me once and it's really something
You find I'm even better than you, imagined I would be
I'm on my guard for the rest of the world
But with you I know its no good
And I could wait patiently
But I really wish you would

Perché: uno schiaffo alle rigide regole del 1800!


Cinder & Kai - Come back, be here
Cinder, di Marissa Meyer

And this is when the feeling sinks in,
I don't wanna miss you like this,
Come back... be here, come back... be here.
[...]
This is falling in love in the cruelest way,
This is falling for you when you are worlds away.



Perché: diciamo che ho preso il "worlds away" in maniera piuttosto letterale. E anche l'innamorarsi nonostante la distanza.


Yael & Lucas - Last Kiss 
Wolf, di Ryan Graudin

Never thought we'd have a last kiss
Never imagined we'd end like this
Your name, forever the name on my lips

Perché: su questa taccio, chi sa sa.




Cath & Levi - Delicate
Fangirl, di Rainbow Rowell

Is it cool that I said all that?
Is it chill that you're in my head?
'Cause I know that it's delicate (delicate)
Is it cool that I said all that
Is it too soon to do this yet?
'Cause I know that it's delicate



Perché: mi è sembrato che questo passaggio di Delicate rappresentasse bene tutti i dubbi di Cath sulla relazione/le sue ansie.


Becca & Nicholas - The Last Time
The Royal We, di Heather Cocks e Jessica Morgan

This is the last time I'm asking you this,
Put my name at the top of your list,
This is the last time I'm asking you why,
You break my heart in the blink of an eye, eye, eye
You find yourself at my door,
Just like all those times before,
You wear your best apology,
But I was there to watch you leave

Perché: non voglio farvi spoiler, ma il romanzo è fortemente ispirato ad una famosa coppia inglese che potete benissimo immaginare e c'è un momento che mi ricordava questa canzone.

Mia & Adam - I Almost Do


Where she went, di Gayle Forman
And I just wanna tell you
It takes everything in me not to call you.
And I wish I could run to you.
And I hope you know that every time I don't
I almost do,
I almost do.


Perché: più che a Resta anche domani ho pensato al secondo romanzo della duologia, Resta sempre qui (Where she went in inglese, molto più adatto come titolo) ma taccio ancora per gli spoiler!


Bonnie & Finn - Getaway Car
Infinito + 1, di Amy Harmon
In a getaway car, oh-oh
No, they never get far, oh-ahh
No, nothing good starts in a getaway car
We were jet-set, Bonnie and Clyde
Until I switched to the other side

To the other side

Perché: decisamente per l'elemento alla Bonnie e Clyde!



Andate a leggere il post di Silvy qui e quello di Jess qui! :)

lunedì 8 ottobre 2018

Recensione: Il Principe Crudele, di Holly Black

Sono tornata! 
Finalmente. 
Piccolo aggiornamento: ho finito gli esami della triennale, mi laureo a dicembre, e *forse* mi trasferirò a Venezia per la magistrale. 
Ora che abbiamo tolto brevemente di mezzo i motivi della mia assenza, torniamo alle cose importanti, ovvero i libri.

Titolo: Il Principe Crudele
Autore: Holly Black
Pagine: 324
Prezzo: 18,00€
Casa Editrice: Mondadori

Trama: Jude era solo un bimba di sette anni quando i suoi genitori vennero assassinati. Fu allora che sia lei che le sue sorelle vennero rapite e condotte nel profondo della foresta, nel pericolosissimo Regno delle fate. Dieci anni più tardi, dopo essere stata tormentata e dileggiata per anni dalle creature del Regno a causa della sua condizione di mortale, Jude è disposta a tutto pur di sentirsi finalmente parte del regno in cui è cresciuta. Ma le fate disprezzano gli umani. E soprattutto li disprezza il principe Cardan, il figlio più giovane e crudele del Re. Per ottenere un posto a corte, quindi, Jude dovrà scontrarsi proprio con lui e, nel farlo, si ritroverà invischiata negli intrighi di palazzo. Quando poi all'orizzonte si delineerà la possibilità di una guerra civile che potrebbe condurre il Regno delle fate verso una spirale di violenza senza fine, Jude si ritroverà costretta a rischiare la propria vita per salvare le sue sorelle. E il Regno.
Voto: 4/5


Per essere la prima volta che mi immergo nel mondo della Black, direi che non mi è andata poi così male. Fino ad ora me ne ero tenuta lontana per diversi motivi: tutti mi dicevano che era molto "oscura", le fate non sono le creature che preferisco e in realtà le trame di altri suoi libri che avevo visto in giro non mi attiravano molto. Ma santo cielo, chiunque stava parlando del Principe Crudele, sia in Italia che qualche mese fa in America. E quindi l'ho letto anche io.

Devo dire che mi sono dovuta ricredere e non vedo l'ora di avere il secondo libro tra le mani (uscirà a gennaio in inglese col titolo The Wicked King). 
Innanzitutto perché la famiglia che la Black ci disegna come protagonista è decisamente problematica: Madoc ha adottato le due figlie illegittime della moglie, Jude e Taryn, e riportato a casa la sua vera figlia, Vivi, dopo aver brutalmente ucciso la moglie e il nuovo marito. E questo ci porta personaggi come Jude, la protagonista, particolarmente complicata a livello psicologico con i suoi sentimenti contrastanti verso questa specie di figura paterna e un'aspirazione al potere che forse neanche lei pensava di avere, e allora stesso tempo a grandi sviluppi per la trama.

Gli intrighi di corte sono estremamente ben costruiti. Siamo in una corte di fate e ovviamente niente è mai quello che sembra, ma la Black fa un buon lavoro ingannandoti e tenendoti all'oscuro dei piani dei protagonisti stessi, ma allo stesso tempo facendoti capire in modo sottile quali sono i soggetti veramente da evitare. 

Il mondo da cui la Black attinge è già stato sfruttato in innumerevoli saghe, ma anche da lei stessa. Le fate sono decisamente la sua area di competenza e, anche se io non lo sapevo, appaiono dei personaggi che erano presenti in altre sue serie, per cui se siete dei grandi fan tenete gli occhi aperti!

L'unico particolare che non mi ha convinta troppo è stata la velocità di ogni singola azione. Non posso scendere nel dettaglio, ma quando la protagonista assume un determinato ruolo mi sembra che passi oggettivamente troppo poco tempo perché lei possa effettivamente aver appreso granché. E' anche vero che parliamo di un mondo in cui una mortale deve confrontarsi con degli essere millenari e di tempo lei ne ha oggettivamente meno, oppure semplicemente l'autrice ha deciso di raccontarci i momenti salienti e non farlo diventare, grazie Holly, un libro di 800 pagine come sarebbe stata capace la sua grande amica Cassandra Clare.

Se non posso essere meglio di loro, diventerò molto peggio

giovedì 30 agosto 2018

Dal libro al film - Tutte le volte che ho scritto ti amo | Cinque cambiamenti da libro a film


Penso di aver consigliato questo film a chiunque nelle ultime due settimane, e questo libro a chiunque negli ultimi quattro anno. Sì, avete letto bene: 4 anni.
Anche io mi sono ri-presa la febbre da Peter K e oggi voglio parlarvi di cinque cambiamenti da libro a film, sia aggiunte che rimozioni, che sono state per il meglio o per il peggio (vedete il mini sottotitolo a ogni voce).

ATTENZIONE: Ovviamente ci saranno spoiler, ma non penso che sareste qui non avendo letto/visto almeno uno dei due, no?



Ah, e alle persone che mi chiedono se recuperare i libri o meno anche dopo che hanno visto il film.. la risposta è HELL YES! I libri sono carinissimi, non come l'altra serie di Jenny Han che personalmente non ho amato, e ci sono ancora tante cose da scoprire nella vita di Lara Jean. Per lo meno arrivate al secondo volume (il terzo è super cute, ma con pochi eventi effettivi). Però se siete stati colpiti dal film nel vale veramente la pena.
Ricordatevi anche che io ho amato sia libro che film, quindi tutto quello che trovate qui sotto è più una riflessione e un apprezzamento verso l'uno o l'altro, che una critica. 


1. La collana di Lara Jean 
Nope
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Per tutto il film Lara Jean indossa una collana d'oro, a forma di cuore, con un piccolo diamantino nel mezzo. L'avevate notata? Sì, beh, per chi ha letto il libro in realtà la collana era un pezzo di antiquariato che la mamma di Peter aveva in negozio e la nostra protagonista la ammirava sempre quando ci entrava, ma un giorno è sparita. Indovinate chi l'ha notato e ha deciso di farle un regalo? ;)
Purtroppo lei la indossa ancora prima di imbattersi in Peter nel film e quindi non c'è speranza di vedere la scena in un eventuale seguito, ma mi sarebbe davvero piaciuto vederla anche sullo schermo.

2. Bacio spontaneo
Nope
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Vi ricordate i flashback nel film in cui sono tutti dodicenni e giocano al gioco della bottiglia? Sì, beh, il bacio di Lara Jean e Peter K nel libro accadeva invece in modo spontaneo. Non che nella scena non fosse evidente che comunque a Peter lei piaceva (altrimenti avrebbe ascoltato il suggerimento di rigirare la bottiglia), ma...

3. La motivazione di Kitty
Hell yes
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Mega spoiler sull'invio delle lettere, che poi nel film non lo è neanche troppo: Kitty è la colpevole. Quello che però cambia è che mentre nel libro la sua motivazione è stupida, un litigio con Lara Jean, nel film Kitty appare un po' più consapevole di quello che sta facendo. Dopo un lungo discorso sul fatto che sua sorella sta a casa a guardare vecchi episodi delle Golden Girls invece di uscire, decide di prendere lei in mano la situazione. Forse poteva avere più tatto, ma come dice anche Margot le sue intenzioni erano buone. E poi comunque ci guadagna un Peter, quindi io farei a cambio.

4. John Ambrose McClaren
Nope
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Praticamente uno dei miei personaggi preferiti, John Ambrose è il ragazzo perfetto: bellissimo, studioso, un amore con sua nonna... insomma, avete capito. Ed era pure uno dei migliori amici di Peter. Però, forse perché il film era pensato per essere autoconclusivo, quando Lara Jean deve parlarne non usa il suo nome e quando John appare alla fine nel film con la lettera in mano e i fiori non era esattamente come lo avevo immaginato. A dir poco. 
Siccome il primo libro finisce con un cliffhanger era logico che per rendere il film autoconclusivo dovessero attingere al materiale del secondo libro, ma non hanno incluso il personaggio di John. Se però dovesse esserci un seguito mi pare ovvio che dovranno inserirlo, proprio perché è al centro degli eventi di PS. I still love you. Quindi produttori vi prego, vi prego, fategli giustizia e non rovinatemelo.

5. La madre di Lara Jean
Yes
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Si parla molto della perdita della madre, ma grazie al cielo hanno lasciato fuori il motivo per cui è morta. Un giorno è caduta in casa, si è addormentata sul divano per riposarsi e non si è più svegliata. Con tutte le cadute assurde che fa Lara Jean, aka buttarsi giù dal tetto per sfuggire a Josh, il fatto che abbiano lasciato la ragione della morte della madre un mistero è decisamente per il meglio.

***

Queste sono le prime cose che sono venute in mente a me, con la partecipazione delle mie amiche Mary e Cate (ormai fanclub ufficiale nel nostro gruppo su whatsapp), ma ce ne sono altre che potrei citarvi. Ad ogni modo io penso che abbiano fatto un ottimo lavoro nell'adattare il film, soprattutto dovendolo mantenere uno standalone (ma speriamo che adattino anche il secondo, visto il successo!). C'è qualche altra scena che avreste voluto vedere e che invece non è stata inclusa?


PS: che grandissima Ship

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giovedì 19 luglio 2018

Esce oggi: Non è detto che mi manchi, di Bianca Marconero

Titolo: Non è detto che mi manchi
Autore: Bianca Marconero
Pagine: 315
Prezzo: 9,90€
Casa Editrice: Newton Compton


Trama:
Fosco è un giovane programmatore con tre grandi passioni: i videogiochi, il parkour e la sua ragazza Gaia. Per sbarcare il lunario collabora con una rivista specializzata. Dopo anni di convivenza, Gaia esige da lui un gesto maturo. Per non deluderla, Fosco pensa di candidarsi per una promozione, sebbene questo significhi aumentare le ore di lavoro e abbandonare definitivamente il videogioco che sta progettando da anni. Mentre lui è alle prese con i suoi dubbi, tutta la redazione è in fermento per l'arrivo di Emilia, una modella star dei social, che collaborerà con la rivista per qualche tempo. Per Fosco la comparsa della popolarissima influencer non è altro che l'ennesima scocciatura, ma una serie di coincidenze inattese porterà i due ad avvicinarsi e a scoprire un'affinità sorprendente... Chi avrebbe mai potuto immaginare che mondi tanto diversi potessero comunicare e capirsi? Più passa il tempo e più Emilia dimostra di essere l'unica persona che sappia vedere Fosco per quello che è davvero, mentre Fosco, superando i propri pregiudizi, riesce a cogliere la vera natura di Emilia. E, per la prima volta nella loro vita, i sogni non sembrano più tanto stupidi, ma straordinariamente realizzabili.


Torna in libreria da OGGI un'autrice italiana che amo! Andate a dare un'occhiata ai suoi romanzi perché meritano <3


venerdì 29 giugno 2018

BlogTour | Le sfide di Apollo: Il labirinto di fuoco | Apollo nei media

E' di nuovo quel bellissimo periodo dell'anno in cui esce un libro di Riordan e io non sto nella pelle.
Oggi parliamo un po' di Apollo e di come sia generalmente snobbato dai media, mentre Rick ne ha fatto un suo protagonista :P Pronti?

Titolo: Le sfide di Apollo:  Il labirinto di fuoco
Autore: Rick Riordan
Pagine: 420
Prezzo: 17,00€
Casa Editrice: Mondadori

Trama: Domare le fiamme di un labirinto infuocato dovrebbe essere un gioco da ragazzi per il dio del sole se soltanto Zeus non l'avesse trasformato in un adolescente imbranato e senza poteri! Armato di ukulele e di una logorroica freccia parlante, Lester Papadopoulos, in arte Apollo, non sembra avere molte speranze di riuscire nell'impresa, eppure è l'unico che può tentarla: dovrà attraversare l'abisso più rovente del globo per liberare la Sibilla Eritrea, l'Oracolo che vi è incatenato. Prima, però, sarà costretto ad affrontare Caligola, il terzo e più temibile membro del Triumvirato che ha fatto prigionieri i cinque Oracoli. Dopo aver nominato senatore il suo cavallo, l'imperatore ha ora una nuova e più eccentrica ambizione: diventare dio del sole! E per realizzarla è deciso ad assorbire la forza del titano Helios e la poca essenza immortale rimasta nel povero Lester. Come sempre, il più vanitoso degli olimpi non potrà che confidare nell'aiuto degli amici e arrendersi al destino: per tornare a essere un dio, dovrà accettare la propria imbarazzante umanità!
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Dove altro abbiamo sentito parlare di Apollo? 
Vi faccio qualche esempio:




Apollo nella mitologia è il dio del Sole, delle Arti, della Profezia (ehilà, Oracolo che hai causato tanti problemi), della poesia (salve, haiku orribili) e della medicina (buongiorno, Will Solace). Ma ora vediamolo in periodi più recenti.






Se avete più o meno la mi età sicuramente vi ricorderete di un certo cartone animato: Pollon! *Pollooooon, Pollon combina guai*

Era la storia della piccola Pollon, una pasticciona che guarda caso era la figlia del dio Apollo e che voleva diventare una dea. Per quel che ricordo era molto divertente, anche se è una vita che non lo vedo in giro. Chissà se danno ancora qualche replica. Apollo appariva ogni tanto per aiutare la figlia nelle sue missioni.






Sempre stando in tema cartoni, ma sta volta Disney: chi non ama Hercules? Nel film del 1997 (vecchio quasi quanto me, sigh)  Apollo appare nella scena finale in veste di dio dalla pelle e capelli viola e un mantello affrancato sul davanti con l'effige di un sole, ma non ha un grande ruolo nel film.




(Parentesi scientifica: l’Apollo della NASA è un importante riferimento al dio, essendo tipico chiamare il programmi spaziali con nomi della mitologia greca. Il nome a quanto pare fu proposto da Abe Silverstein e così è rimasto. Ironico che si tratti del dio del Sole associato al programma spaziale che portava l'uomo sulla Luna.)




Apollo era presente nella serie tv Hercules e anche qui andiamo un po' indietro nel tempo, con dei costumi improbabili e luccicanti. L'attore che lo interpreta è Scott Michaelson.







E ora due film, di cui il secondo è nella mia lista di film da vedere da circa cinque anni: Scontro tra titani (che potrebbe benissimo essere un titolo di zio Rick) e Immortals (che ha un cast interessante, tutto preso da serie tv e film che mi piacciono - sì, c'è anche Daniel Sharman). Nel primo Apollo è interpretato da Luke Evans, che anche qui sfoggia una tenuta scintillante, e nel secondo è Corey Sevier, un attore canadese (foto non pervenuta).




Ma quello che volevo dirvi davvero è che l'unico ad aver dato caratteristiche umane e ad aver reso protagonista un dio importante come Apollo che, sebbene uno degli dei principali, è sempre in disparte è Rick Riordan. E solo per questo dovreste leggere la serie o, se siete indietro, recuperarla. 

Cosa aspettate?

Ricordatevi di passare a leggere le altre tappe!

martedì 22 maggio 2018

Segnalazione: Cenere sulla brughiera, di Francesca de Angelis

Per gli amanti di Cime tempestose :)


Titolo: Cenere sulla Brughiera
Editore: Arduino Sacco Editore
Autore: Francesca De Angelis
ISBN: 978-88-6951-219-3
Numero pagine: 228
Data di pubblicazione: settembre 2016
Sito editore :www.arduinosaccoeditore.eu


Trama: Catherine Barret nacque in una piccola cittadina dello Yorkshire, crescendo felice fra le brughiere che caratterizzano quei luoghi. Un infanzia ridente che sembrava poter durare in eterno viene spezzata dalla morte dei suoi genitori Elizabeth e Robert Barret. Cathy assieme alla nonna Mary e alla sua infantile zia Clarisse viene è costretta ad immigrare negli Usa. Dopo la morte della nonna, seguita successivamente da quella della zia, Catherine viene affidata ai Finch una coppia snob e sgarbata che la maltratta in continuazione. La ragazza troverà un po' di sollievo con l'amicizia e successivamente storia d'amore con il tormentato Logan suo compagno di classe, ragazzo fragile che cela la sua infelicità con un facciata allegra e solare. Dopo giorni di idillio, Logan scompare. Catherine dovrà così fronteggiare da sola il bullismo dei suoi compagni di classe. Fra mille peripezie dopo essere scampata ad una violenza di gruppo da parte dei suoi compagni, si ritroverà a fuggire per la campagna, braccata dalla polizia che la considera responsabile della morte dei suoi amici e dei suoi genitori adottivi. Cathy da innocente verrà condannata alla pena capitale dopo essersi ricongiunta con Logan ed aver appreso di essere stata usata da John Cabol un perfido avvocato amico dei Finch, assassino degli stessi che ha visto in lei lo strumento ideale per realizzare i suoi loschi piani. Il lieto fine arriverà solo con la pace eterna, poiché nelle mie storie spesso è solo l'aldilà il luogo di pace. Nei miei racconti i protagonisti sono quasi sempre ragazzi soli e gli adulti che dovrebbero proteggerli diventano spietati carnefici senz'anima. Solo gli adulti deboli, in questo caso rappresentati dall'infantile ed un po' pazza zia Clarisse e gli anziani nonni di Logan rappresentano il bene che però è sempre destinato a soccombere. In questo romanzo ispirato a “Cime Tempestose” spesso citato nel libro come romanzo preferito dalla protagonista ho voluto rappresentare il lato oscuro nel mondo dove la vita, la felicità e l'amore vengono abbattuti dal denaro e dalla sete di potere qui rappresentati dal malvagio avvocato Cabol.   

mercoledì 16 maggio 2018

Tuo, Simon, di Becky Albertalli | BlogTubeTour

Siete pronti a scoprire questo libro (e film) dolcissimi? 
E' iniziato qualche giorno fa il tour tra blog e video su youtube in cui se ne parla, ogni tappa un argomento diverso... iniziamo?

Titolo: Tuo, Simon
Autore: Becky Albertalli
Pagine: 252
Prezzo: 17,00€
Casa Editrice: Mondadori

Trama: Simon ha diciassette anni e un amore segreto per Blu, un ragazzo conosciuto on line con cui intrattiene un'intensa, tenera corrispondenza. Il loro rapporto è al sicuro finché un'email non finisce nelle mani sbagliate: quelle di Martin, il bullo della scuola, che ora minaccia di rivelare a tutti lo scoop dell'anno... a meno che Simon non l'aiuti a conquistare Abby, la ragazza di cui è innamorato ma che non lo degna di uno sguardo. Per proteggere il suo amore, Simon dovrà affrontare per la prima volta la paura di uscire dal guscio che ha costruito intorno a sé, trovando il coraggio di rinunciare alle proprie sicurezze per fare spazio alla bellezza e alla libertà di essere se stessi. Email dopo email, il sentimento per Blu cresce, e così la voglia di conoscersi e di far conoscere agli altri chi è davvero

Oggi torno a parlarvi di un romanzo che avevo già recensito ad Ottobre 2016, la trovate qui, ma qualche parola in più su questo volume non fa mai male. 
E' una storia d'amore carinissima, è una storia di amicizia, è una storia che include tutti i tipi di personaggi e che vi farà sicuramente sorridere. Siamo qui per parlarne in occasione dell'uscita al cinema il 31 maggio del film omonimo che ne è stato tratto e, chi su youtube e chi sui blog, raccontarvi un po' della storia e dei suoi personaggi.

@carrot-boi su Tumblr
Io ho l'arduo compito di parlarvi di Blu, ebbene sì. Se avete letto la trama sapete già che Simon ha questo costante scambio online, e potenzialmente qualcosa di più, con un misterioso Blu, di cui non conosce l'identità. E qui viene il difficile nel parlarvi di Blu senza effettivamente dirvi chi è Blu, ma penso di potercela fare, se avete un attimo di pazienza.

Quello che fondamentalmente ci interessa di questo Blu, che non ha ancora fatto coming out esattamente come Simon, è che è diventato praticamente il suo migliore amico. In un momento in cui il suo gruppo di amici più stretti è in crisi, in cui come affrontare il coming out è un pensiero difficile, in cui le cose a casa non sono più le stesse da quando la sorella maggiore se n'è andata... Blu è la costante per il nostro protagonista. E' colui che lo fa ridere, con cui flirta spudoratamente, con cui condivide tantissime cose, tranne cose troppo specifiche che potrebbero rivelare la sua identità.

Tutti si meritano una grande storia d'amore

Sappiamo parecchio però di Blu. Sappiamo che è ebreo, che ha i genitori divorziati e che il padre si è risposato ed è proprio di uno degli amici del padre che Blu si era infatuato e ha capito così di essere gay. 

E sicuramente capiamo subito che Blu è estremamente sensibile, forse anche un tipo che si espone poco, perché di sicuro tra i due è quello più restio a rivelare la propria identità, mentre Simon vorrebbe davvero smettere di nascondersi dietro il nome Jacques con cui firma le mail.



Non vi dico altro perché siamo già andati troppo oltre. Fatemi sapere se lo avete letto, avete intenzione di leggerlo o di vedere il film!

Ricordatevi di passare anche da 
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mercoledì 25 aprile 2018

La mia lista su Netflix: 5 titoli che ho recuperato subito

Ebbene sì, anche io ho finalmente provato Netflix. Vi scrivo nel momento di indecisione tra il rinnovarlo o meno (non tanto perché mi sia trovata male, quanto perché invece di passare la vita su Netflix dovrei anche studiare), e volevo parlarvi dei cinque titoli che ho visto subito e tutte di filata - ovviamente grazie a due settimane di vacanza di Pasqua, e ahimè una di malattia.
Penso che le serie da binge-watch dicano tanto di una persona... vediamo le mie :P


Bates Motel
Stagioni: 5
Su Netflix: 4

La prima ha una menzione d'onore perché ho visto quattro stagioni in una settimana mentre ero a casa malata. Sarà il mio amore per Freddie Highmore (e non ditemi che non lo conoscete perché è uno dei pochi attori bambini che non si sono persi per strada, quindi qualcosa di suo lo avete visto), sarà che nonostante la fifa le storie un po' creepy, psicologiche e cupe mi attirano sempre ma Bates Motel mi ha davvero appassionata. 
Ora, se non hanno dato un premio a Freddie, aka il nostro Norman Bates per i momenti in cui passava dall'essere normale, all'essere furioso, ad essere sua madre... hanno davvero sbagliato. Fondamentalmente la storia si ispira ai personaggi di Psycho, il famoso film di Hitchcock, quando Norman Bates, futuro serial killer e psicopatico, è ancora adolescente e lui e la madre hanno appena acquistato il famoso Motel degno di ogni incubo.


Suits
Stagioni: 7
Su Netflix: 5

Questo titolo in realtà non mi attirava tantissimo, o meglio se non ci fosse stato su Netflix non so se mi ci sarei avvicinata. Ma un po' la presenza di Meghan Markle, e un po' il fatto che su Instagram mi è stata consigliata varie volte mi hanno convinta, e devo dire che non mi sono pentita.
Mi ha ricordato un po' White Collar, che avevo seguito mentre andava in onda con devozione, e mi ha divertita parecchio. Di questa non sono arrivata ancora alle 5 stagione, sono ferma alla quarta perché ha più episodi di Bates Motel e quindi ci sto mettendo un pochino.




Anne with an E
Stagioni: 1
Su Netflix: 1

Fun fact: non vedevo l'ora di vedere questa serie, ed è la prima che ho iniziato. Fun fact 2: ho odiato a morte il primo episodio. Era un pilot lungo un'ora e mezza in cui Anna parlava e basta, e io volevo spararmi. So che è una peculiarità del personaggio, ma davvero mi stava dando i nervi. Per cui finito il pilot l'ho piantata per Suits e Bates Motel, e solo dopo quei due l'ho ripresa, amata e finita. Ho sentito di altre persone che come me hanno avuto un grande problema con l'episodio pilota, quindi magari se vi va dategli una seconda possibilità e continuate a guardare il resto. In più poi arriva Gilbert Blythe che è un più adorabile dei personaggi adorabili. Datemi la prossima stagione. Ora.




The Crown
Stagioni: 2
Su Netflix: 2

Questa è un'altra che non ho finito, ma sono a buon punto. L'avevo iniziata tantissimo tempo fa ma ho deciso di ricominciarla e sono alla fine della prima stagione. Io alle cose in costume non resisto, lo sapete, e soprattutto se si tratta dei reali inglesi farei carte false.
Un altro problema che ho avuto però sono gli episodi da 55min/1h perché li sento davvero troppo lunghi. Ora mi darete della scema dicendo che sono solo 15 minuti in più di un episodio normale, ma a me sembra sempre troppo. Soprattutto in questo caso in cui il dramma storico non è affatto leggero. Ma si persevera, perché ne vale decisamente la pena.




Call the midwife
Stagioni: 7
Su Netflix: 5

Call the Midwife, che in italiano è andata in onda sulla Rai credo col sottotitolo di L'amore e la vita, è una serie lunghissima, della BBC, che parla di un gruppo di ostetriche che operano nell'East End di Londra negli anni '50. La volevo vedere da una vita, ma sempre con la paura dei tagli traumatici della Rai (come quelli che avevano fatto a Downton Abbey, altro mio grande amore) non mi sono mai fidata. Sono ancora ai primi episodi ma mi sta piacendo davvero. Probabilmente la abbandonerò fino a quando non rinnoverò l'abbonamento, ma sicuramente rimarrà nella mia lista.


lunedì 23 aprile 2018

Recensione: Il tempo dei maghi, di Cressida Cowell

Titolo: Il tempo dei maghi
Autore: Cressida Cowell
Pagine: 400
Prezzo: 17,50€
Casa Editrice: Rizzoli

Trama: Xar è un giovane Mago senza Magia, e farebbe di tutto per ottenerla. Desideria è una ragazza Guerriero che possiede un oggetto magico, e farebbe di tutto per nasconderlo. Appartengono a tribù nemiche, ma devono per forza unirsi se vogliono entrare nelle segrete della Regina Sychorax. Dove qualcuno che ha dormito centinaia di anni comincia a svegliarsi…

Voto: 3.5/5

Allora, la trama del Tempo dei Maghi è piuttosto semplice: Xar, mago senza magia e Desideria, principessa Guerriera in possesso di un oggetto magico, appartengono a due popoli nemici e quando si incontrano di sicuro non è tutto rosa e fiori. Dovranno però unire le forze e imparare a conoscersi perché qualcosa di oscuro si sta risvegliando nel cuore della foresta, e potrebbe aver a che fare con delle strehge...

Io non sono una grande lettrice di libri per ragazzi, mi pare che questo sia dagli 8 anni in su, quindi non ho molto a cui paragonarlo, ma posso dirvi che comunque il libro mi è piaciuto. Sia per la storia, perché comunque il fantasy è un genere che apprezzo, sia per i personaggi che la popolano, uno più singolare dell'altro.

Menzione d'onore alla forma fisica del libro, che è fondamentalmente un gioiellino da collezione. Le illustrazioni interne sono bellissime, e soprattutto non sono destinate solo agli angolini delle pagine (come a volte succede) ma ne sono a volte i protagonisti. Pensando a qualcosa di simile mi vengono in mente gli Harry Potter illustrati, sebbene questi siano a colori e lo stile delle illustrazioni molto diverso. Ma ancora, non ho molto a cui rifarmi per descrivervelo.

In più, e io l'ho scoperto proprio per caso, Cressida Cowell è l'autrice di How to train your dragon, il libro da cui hanno tratto il cartone animato Dragon Trainer, e chi non AMA Sdentato? Bisogna sicuramente dare un'opportunità alla sua autrice.

Goodreads segna in uscita a Settembre 2018 un seguito, ancora senza titolo, alla serie di The Wizards of Once - titolo originale -, quindi non ci resta che aspettare per sapere qualche notizia in più, anche sulla eventuale pubblicazione italiana.
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