domenica 14 novembre 2010

Articolo

Salve!
So che probabilmente ripassare i diversi tipi di proposizioni grammaticali sarebbe quello che dovrei fare, ma in realtà ho appena acceso il pc, dopo aver guardato la quarta puntata de "La spada della verità" e due puntate di "Hustle" con papà. Ah sì, ho anche iniziato a guardare la prima puntata della prima stagione di "Gossip Girl", di cui non mi è mai importato nulla, ma ero curiosa.
Inoltre ieri abbiamo festeggiato il compleanno della mia amica, anche se in teoria il giorno è oggi.
Bah, venerdì ero scontenta perchè non sono riuscita a trovare un ciondolo che cercavo, ma va beh, troverò il modo.
Quindi, visto che tra un po' devo andare dalla mia odiosa "quasi zia" per il compleanno di mia cugina, che era due giorni fa, mi rilasso un po' ora.
Che poi rilassarmi non è la parola giusta, perchè mi sto arrovellando il cervello su una sottospecie di articolo di giornale, per il giornalino della scuola, che non ho intenzione di pubblicare. Al massimo di mandarlo in maniera anonima.
Ve lo metto qui. E se qualche buona anima che vaga per il web passasse e mi dicesse qualcosa, ne sarei contenta, ma apprezzo i lettori silenziosi.
Avverto che l'argomento "Il tuo impatto con la scuola" non è affatto interessante, per questo mi sono posta la sfida: scrivilo rendendolo almeno carino.


Se mi chiedete cosa penso di come è iniziata la prima, di come mi sono trovata... non so se posso rispondere.
A questo punto probabilmente ci starebbe bene una faccina, uno smile, ma siccome il giornalino è una cosa “seria”, evito.
Scusate se è poco ma, non è che sia un argomento stupendo, su cui ci sarebbero ore e ore di discussione.
Posso però dirvi cosa mi aspettavo: caos. E in effetti ce ne è abbastanza di confusione.
Nei sogni, perchè le mie notti sono popolate spesso da incubi terribili, vedevo come la scena di un film dove tutti indicano i primini, hanno qualcosa da contestare su come si vestono, sul taglio dei capelli e cose del genere.
Vedevo scherzi e battute, dove tutti sono contro le altre classi.
Al contrario, ho trovato una scuola piuttosto calma, ma sempre in azione.
Nessuno scherzo sgradevole, niente ragazzi/e che ti prendono in giro.
E ho anche imparato che nessuno fa caso a te, in settecento a passa persone. No, nessuno ti guarda, i primi giorni non hai amici, ti chiudi in un rumoroso mutismo. Il rumore, l'eco dei tuoi pensieri è l'unica cosa intorno a te, quando non senti il ronzio delle parole degli insegnanti e delle chiacchiere in corridoio di chi ha già amici.
Poi inizi a parlare e ti senti come se tradissi le tue migliori amiche, con cui ora parli al telefono e vedi ogni due settimane, perchè non sei più alle medie. Sei cresciuta, e non sai cosa succederà il giorno dopo. Una ragazza ti riderà dietro, un ragazzo oserà sfidare il tuo sguardo, non lo sai, e non puoi dirlo.
E tutte le mattine scendi dalla macchina, prendi lo zaino, ti sistemi i capelli, conti i minuti che ti separano dall'uscita da scuola, che sembrano infiniti. Ti rassegni a passare metà del giorno lì dentro, provi a ricordare le materie ed eventuali interrogazioni di quel giorno e ti chiedi se hai portato tutto, se tutti i quaderni sono a posto, se c'è il quaderno dove a volte scarabocchi e scribacchi all'intervallo.

E da qui non sono più andata avanti.
Angelica.

giovedì 11 novembre 2010

Depressione post produzione... letteraria

Ieri sera ho scritto due fogli protocollo di fila. Ero abbastanza soddisfatta del mio lavoro, anche se ancora cercavo di elaborare un pensiero momentaneo, che ancora devo mettere giù... più che altro è una idea, so come dovrebbe essere scritto ma non mi esce bene.
L'unico neo nella faccenda è che... Non era quello che Dovevo scrivere. -.-'
Era l'inizio di una storia completamente diversa e distorta dalla mia fantasia/ossessione attuale.
E mi piaceva questo inizio, mi sembrava una idea carina!
Il problema è che se non riesco a finire quel maledetto capitolo due, non posso permettermi di scrivere altro, altrimenti tutto andrà a scatafascio.
E il motivo del titolo è che, dopo aver scritto tutto mi sono rannicchiata sul letto (dove scrivevo) in mezzo a fogli e biro in posizione fetale, come sfinita.
E sono rimasta lì, il mio cervello mi sembrava svuotato. Mi sono alzata quindici minuti dopo senza idee in testa, un po' sconvolta.
Era la prima volta che mi capitava una cosa del genere.
Non so neanche se è normale.
Grazie.
Angelica.

venerdì 5 novembre 2010

Un'altra cosa...

La ragazza si guardò allo specchio. E non vide niente di speciale: una ragazza alta, magra, con dei morbidi capelli biondo scuro e due occhi color mogano profondi, nascosti da lunghe ciglia fitte che ne aumentavano la magia. Indossava una vestaglia azzurra, che copriva in parte il sottile pigiama di flanella a fiorellini.
Non era una brutta ragazza, per niente, ma non era una bellezza appariscente. In nessuna occasione faceva qualcosa per valorizzarsi, nonostante tutti la trovassero già bella così.
Non era vanitosa, né invidiosa di niente e di nessuno. Era un animo buono, lei.
Soffriva spesso per tutti, difficilmente portava rancore, e questo era il lato del suo carattere che più odiava: non riusciva a rimanere arrabbiata lungo, spesso assumendosi colpe non sue. Non riusciva mai ad odiare davvero qualcuno e, se proprio c'era chi non le stava simpatico, cercava di essere cordiale.
Se sue due amiche litigavano cercava di ristabilire la pace, non schierandosi da nessuna parte, evitando di essere messa in mezzo il più possibile. Era quella che non si scaldava mai, e che esaminava tutto con razionalità, evitando di dar fuori di testa.
Raramente si sfogava con le amiche. Preferiva tenersi tutto dentro, anche se le faceva male, ed evitava di appesantire gli altri con i suoi problemi.
Al contrario, se qualcuno doveva sfogarsi andava da lei che, con un po' di razionalità e una spalla su cui piangere, alleggeriva gli animi di chi le stava accanto.
Non era quello che si considera l'animo delle feste, affatto. Preferiva una tazza di cioccolata, un bel libro, e una coperta calda per farla felice. Si accontentava di poco, non pretendeva chissà che.
Non aveva un ragazzo, anche se qualcuno l'aveva notata e la trovava davvero “interessante” tendeva a confondersi nella folla, ma non le interessava affatto essere fidanzata. Non fin che non avesse avuto il magico colpo di fulmine che tanto desiderava, e su cui tanto aveva sognato.
Sembrava non avesse alcun difetto, vero? Ed invece non era così, o almeno lei la pensava così. Era testarda e cocciuta, a volte, molto agonista per quel che la riguardava, e tremendamente romantica. Inoltre spesso era impacciata, e di certo non era una ginnasta, per niente.
Timida come non so che cosa, arrossiva per un nonnulla, ma se voleva riusciva a farsi valere, di certo non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno.
Rappresentante di classe eccellente, non mancava ad alcuna riunione. La cosiddetta “secchiona” non era lei, anche se aveva una media alta. Una delle studentesse più brillanti di tutta la 3 ESC della sua scuola superiore. Un liceo, non molto grande, diviso tra scientifico, il suo, e quello classico.
Viveva in Italia da quando aveva solamente cinque anni, con la piena padronanza della lingua italiana quindi, ma madrelingua inglese. Era nata a New York, mentre i suoi genitori, entrambi italiani, però stavano studiando e lavorando in America, quando era nata lei, così come suo fratello maggiore Tomas. Quindi erano rimasti per un po' di tempo in America, prima di tornare a Milano, dove tutt'ora vivevano.
I genitori, Miranda e Lorenzo Villardi, avevano una passione per l'America, e quello si era capito fin da subito. Si erano incontrati proprio lì mentre studiavano, per poi scoprire che abitavano nella stessa città. Un cosa da uno su un milione.
E alla fine della loro storia erano nati i loro bambini.
Un vita perfetta per Mia, non trovate?
No, lei non lo pensava.
Perchè?
Perchè quel giorno, nel “lontano” 7 agosto 1993, erano nate in due.
Due gemelle, Mia e Madison.
La sorella; Madison: l'inizio dei suoi guai.

giovedì 4 novembre 2010

Allora...

Ho una visitatrice a me cara.
Sette dalla mia città, ma probabilmente sono io da pc diversi e una mia amica.
Ho un/a visitatore/trice di una città che non nomino per la privacy.
E un'altro, si presume maschio da quel che scrive, ma magari finge un'altra personalità (Che costui non si offenda, eh!) che ha addirittura lasciato un commento, per quanto sia di  critica, a cui ho risposto, mi ha fatto piacere.
Magari ti mando una foto, di quel vetro, va bene?
Ok oggi mi hai presa per il verso sbagliato, quindi chiedo venia per quello che c'è scritto sopra.
Non badate a me, sono solo una che si diverte a pigiare tasti a caso, componendo stranamente frasi di senso (quasi) compiuto.
Vorrei chiedere ai miei visitatori: voi avete mai scritto racconti o altro?
Perchè io tengo molto a quel che scrivo e di solito evito di scrivere cavolate. Quindi posso affermare di per certo che ho visto un vetro nero dove si poteva comunque vedere dall'altra parte. Del tipo che se ci metti sopra le mani a coppa è tutto più chiaro.
Se qualcuno ha da fare altre obiezioni che parli adesso, sarò pronta a smontare tutte le teorie per cui un vetro può essere in quel modo e perchè la luce non ne altera le condizioni chimicamente, mentre le altera fisicamente, rendendolo caldo.
Capito?
Un grazie ai magnifici visitatori, che siete.
Angelica.

Disegni disegni disegni...

Questa notte, ho sognato la copertina di quel che sto scrivendo.
Il mio problema è che a disegnare faccio abbastanza schifo, giusto per quanto la vita sia equa.
Ma io voglio quella maledetta copertina, me la appenderei volentieri in camera!
Inoltre il mio umore è andato a farsi friggere dopo che la prof ha interrogato 5 persone in 4 minuti, tra cui io, mi ha fatto una sola domanda che non sapevo e mi ha messo 5.
Ed è suonata la campanella -.-'
Il bello è che di solito dicono: continuiamo la prossima volta. E questa scema no!
Ieri mi ha anche messo 7+ in storia invece di 8, non si sa perchè... mentre settimana scorsa ha regalato 8 a destra e a manca.
In sostanza: il mio odio verso di lei è più alto possibile.
Comunque, ho bisogno di qualcuno che mi disegni la copertina.
Il soggetto sarebbe l'incontro ma fatto a quadro, nel senso che si dovrebbero vedere le pennellate.
Ho in mente una persona, ma bisogna vedere... potri chiederlo alla mia mitica prof. delle medie :)
A parte gli scherzi, ho una amica che l'anno prossimo inizia l'artistico quindi magari, solo che ci vorrebbe troppo, uffa!
Qualcuno di voi sa disegnare bene? xD ihihihih
Ciao a tutti.
Angelica.
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