Proprio in tempo per l'uscita del film nelle sale, eccomi qui con la recensione di Warm Bodies! :D
Titolo: Warm Bodies
Autore: Isaac Marion
Pagine: 270 pagine
Prezzo: 14,50 €
Casa Editrice: Fazi (Lain)
Trama: R è un ragazzo in piena crisi esistenziale: è uno zombie. Non ha ricordi né identità, non gli batte più il cuore e non sente il sapore dei cibi, ma nutre molti sogni. La sua capacità di comunicare col mondo è ridotta a poche, stentate sillabe, ma dentro di lui sopravvive un intero universo di emozioni. Un universo pieno di stupore, di nostalgia. Un giorno, mentre
ne divora il cervello, R assaggia i ricordi di un ragazzo. Di lì a poco, per lui cambierà ogni cosa; intreccia una relazione con la ragazza della sua vittima, Julie, e sarà per lui un’esplosione di colori nel paesaggio grigio e monotono che lo circonda. Perché l’amore per lei lo trasformerà in un uomo (e in un morto) diverso, più combattivo e consapevole. Di qui
avrà inizio una guerra feroce contro i suoi compagni d’un tempo, e una rinascita, le cui conseguenze saranno del tutto inimmaginabili…
Voto: 5/5
Recensione:
Vi sareste mai aspettati che uno zombie potesse cambiare? Che una creatura tanto ripugnante potesse provare, e farvi provare, sentimenti tanto nobili? Io, sinceramente, no.
E credo fermamente che l'R di Marion sia il primo, e forse ultimo, capace di una cosa del genere.
Quanti hanno sempre pensato che gli Zombie fossero solo creature degne di film dell'orrore o splatter? Io stessa rientravo in questa categoria, prima di posare gli occhi su Warm Bodies.
Prima di conoscere R, il nostro protagonista e narratore, che sta innescando un meccanismo inarrestabile. E lo fa semplicemente ponendosi delle domande, più o meno esistenziali, osservando chi gli sta attorno e perdendo pian piano la fissità della sua specie.
E arriviamo ad una delle principali cause di tutto questo: la poco arrendevole Julie. O meglio, il delizioso cervello del suo ragazzo, Perry.
Possibile che con un atto così sgradevole, ma consueto per uno Zombie (nutrirsi di un cervello), R sia riuscito a smuovere qualcosa dentro di sè?
E così abbiamo i tre ingredienti principali: un ragazzo-zombie, una ragazza tenace e un cervello pieno di ricordo che ci farà da Grillo Parlante per tutta la storia.
La scrittura di Marion, fatta di pensieri e frasi brevi, mi hanno tenuta con gli occhi incollati alle pagine esortandomi ad andare sempre più a fondo nella vicenda.
Sono convinta che al primo impatto con questa storia, e con la frase ingannatrice sulla copertina ("Dai produttori di Twilight"), molti non si fermeranno neanche un attimo davanti al libro. Altri potrebbero leggerlo ma non riusciranno a comprendere a fondo il messaggio che vogliono darci R, Julie e tutti gli altri, autore compreso. Ma se dopo la lettura, invece di chiudere il libro e basta, si mettessero a riflettere lo sentiranno ronzare nelle orecchie, come la voce di Perry e i suoi ricordi durante la lettura.
E questo sussurro dirà che R non è un personaggio campato per aria, che il fatto che sia così diverso non è solo un modo per arrivare al lieto fine. Ma dirà che è possibile. Che l'amore e la forza di volontà possono fare tutto ciò.
Quella dello Zombie è solo una metafora, può succedere a chiunque, come in una favola.
E l'ironia delle situazioni, lo sfacelo di tutto ciò che circondo quel poco che rimane dell'umanità e l'incredibile fragilità dei valori che custodisce a stento pervadono la lettura, solide sotto gli occhi dei lettori, chiare come la luce del sole.
Ma, forse, tutto questo non è permanente, forse c'è una cura.
E anche se il passato non può, e non deve, tornare indietro, c'è sempre tempo per sperare in un futuro migliore.
La cura è dentro di noi.
Ora, non aspetto che di vedere il film ^^