Le vergini suicide, di Jeffrey Eugenides

Titolo: Le vergini suicide
Autore: Jeffrey Eugenides
Pagine: 213
Editore: Mondadori

Trama: "Un narratore "collettivo", voce di un gruppo di coetanei maschi, rievoca a vent'anni di distanza la vicenda delle cinque sorelle Lisbon, oggetto proibito della loro adolescenza, avvolte in un'aura di mistero che la tragica fine comune - si sono tutte tolte la vita nel breve spazio di un anno - ha fissato per sempre. Nella memoria di questi antichi, tenacissimi spasimanti, esse divengono il simbolo di una possibilità remota e perduta: l'irruzione di un fremito ignoto nel mondo tranquillo, ordinario, opprimente dell'America suburbana degli anni Settanta. Il libro segna l'esordio folgorante di uno scrittore poco più che trentenne, ma già padrone di uno stile e di un universo letterario affatto personali."

Voto: 3/5

Opinione personale: Ammetto di aver aspettato con ansia la lettura di questo libro, quasi euforica nello sfogliare le prime pagine. 

Però, ahimè, sono rimasta molto delusa.

Non c'è alcun contatto con il vero fulcro del libro: le ragazze Lisbon che, tragicamente, una dopo l'altra, si sono tolte la vita.
Ci è preclusa la motivazione di quel gesto, e l'unico modo che abbiamo di conoscerle sono gli occhi di alcuni ragazzini che le osservano, con un'attenzione spudorata e orribile, e che raccolgono oggetti materiali del loro breve passaggio sulla terra.
Giri ogni pagina sperando di trovate le motivazioni, di riuscire a comprendere il motivo alla base dei suicidi, e immancabilmente rimani deluso... ci sono solo degli adolescenti che non hanno altro da fare che innamorarsi, si se può definire così, delle quattro ragazze rimasta da che erano cinque. Guarda caso dopo il suicidio della più giovane, la tredicenne Cecilia.
In fin dei conti è questo che è. Un'orrenda e terribile ossessione di alcuni ragazzi per delle ragazze che non volevano altro che andarsene in pace.

Consigliato? No, a meno che non cerchiate qualcosa assolutamente privo di emozioni.