mercoledì 29 gennaio 2020

Netflix | Anne with an E #2 - I motivi per cui la storia non è conclusa

Nel primo post di questa breve serie, vi ho parlato un po' della cancellazione di questa bellissima (per me) serie e di tutto quello che i fan stanno facendo per salvarla. Su quel fronte non ci rimane che incrociare le dita! Io però oggi sono qui a parlavi meglio dei motivi per cui, evidentemente, la serie non era conclusa, anche se Netflix ha pensato il contrario. 
Vi avviso: CI SARANNO SPOILER, sulla terza stagione e ovviamente anche sulle precedenti. Mi dispiace ma per l'argomento non era possibile non spoilerare nulla. Spero che non vi crei troppi problemi e se non l'avete ancora vista... andate e guardatela tutti (e poi tornate a dirmi cosa secondo voi andava concluso!)

***

Ricordate che Moira Walley-Beckett aveva in programma una storia spalmata nell'arco di 5 stagioni, per cui non tutto rimane aperto ma di sicuro la storia che voleva raccontare non era conclusa. Soprattutto, ripetiamo insieme: non è che siccome i due protagonisti si sono finalmente baciati la storia è da considerarsi conclusa. La ship non è tutto.

1. La storia di Ka'kwet 
Non solo quella di Ka'kwet era una storia interessante, per quanto orribile, e struggente, ma meritava di ricevere una conclusione, bella o brutta. Ka'kwet diventa Anna/Hannah (interessante riferimento ad Anne, che abbia chiesto lei questo nome?) e sebbene tutti conosciamo il destino di questi bambini, di certo non roseo, la sua storyline meritava di essere conclusa. Per me Ka'kwet rimarrà sempre lì, a picchiare il pugno sulla finestra, mentre i genitori dormono nel bosco, minacciati da persone che avevano promesso solo cose buone per la loro figlia.

2. Il College e Diana
Pensate a quanto Anne è riuscita a conquistare solo stando nella piccola, adorabile, Avonlea. Ha lottato per l'uguaglianza per Cole, ha difeso Josie Pye con tutta sé stessa perché sapeva che quello che la ragazza aveva subito era sbagliato, ha protestato davanti a uomini bigotti e arretrati, ha trovato la sua vocazione di diventare insegnante, ha riempito la casa dei Cuthbert con stramberie e amore... vi immaginate non poter sapere cosa la attenderà al college? Che, quasi per definizione, è il posto in cui le menti si aprono e si cresce? So che la nostra Anne era già determinata e coraggiosa, ma tutte le persone che potrebbe conoscere al college e tutto quello che potrebbe capitarle è un campo pieno di possibilità! Moira avrebbe grandi cose da farci vedere, ne sono sicura.
In più, questo è l'unico adattamento ad oggi in cui Diana riesce a convincere i suoi genitori a lasciarla andare al Queen's College! So che non tutti erano favorevoli a questo cambiamento ma secondo me la bellezza di questa storia è anche il fatto che possa essere adattata a tante generazioni diverse, e il fatto che Diana prenda in mano il suo destino perché sente che fare la moglie non faccia per lei è molto interessante. Non c'è niente di male a volersi sposare, ma non c'è niente di male a voler sperimentare questo tipo di libertà e volersi creare un futuro indipendente.

3. Le lettere
Non so voi, ma io ho imparato a memoria la lettera di Gilbert (se qualcuno mi dice dove trovare uno come lui sono pronta a correre). Ma il fatto che non le abbiano mai lette significa che: 1. Nessuno dei due ha detto "ti amo" all'altro, perché Anne aveva scritto letteralmente "I love you" e Gilbert "You are the fond object of my affection and my desire. You and you alone are the keeper of the key to my heart", che è la versione alla Anne di qualsiasi tipo di dichiarazione d'amore (e vi giuro che l'ho saputa scrivere a memoria senza sbirciare l'originale); ma soprattutto 2. GILBERT NON LE HA CHIESTO DI SPOSARLO. Sempre nella suddetta lettera Gilbert diceva "I am not engaged, nor will I be, unless it is to you Anne, my Anne with an e. It always has and always will be you." Yep, a me suona come una mezza proposta. Siamo stati derubati del momento in cui Anne avrebbe sentito/letto quelle parole DUE volte: dalla scena della distruzione della lettera e poi dalla cancellazione.

4. Bash
La questione di Bash per me è molteplice. Innanzitutto dobbiamo ricordarci che Bash non ha ancora saputo che Anne e Gilbert si sono ritrovati, per cui siamo stati derubati di un altro balletto accompagnato da un "te l'avevo detto". In più nella seconda parte della stagione, dopo la dolorosa morte di Mary (non ce lo meritavamo) mi è parso che stessero spingendo lui e Miss Stacey l'uno nelle braccia dell'altro e, sinceramente, non mi dispiacerebbero come coppia. Miss Stacey cercava qualcuno che potesse essere avventuroso come il marito defunto, e sicuramente è l'unica ad Avonlea della sua età che potrebbe stare con una persona di colore a questo punto della storia, e Bash sembrava così perso, giustamente, dopo la morte di Mary mentre con Miss Stacey sembrava aver trovato qualcuno che lo capiva.
Per non menzionare il fatto che ci meritavamo anche di vedere crescere quella bambina stupenda, mannaggia.

Inoltre, le ragazze dovrebbero poter trovare le risposte a quelle certe domande che avevano per Gilbert a metà stagione. Ma questa la lascio qui così, senza spiegare oltre.

Insomma ragazzi, c'è solo una cosa buona di questa cancellazione.
E mi riferisco a ciò che succede a Matthew nel primo libro della serie, che qui non è ancora accaduto, grazie al cielo.

Voi avete qualche altra storyline da suggerire?

domenica 26 gennaio 2020

Netflix | Anne with an E #1 - La cancellazione

Questo primo post è spoiler-free! Il #2 e il #3 purtroppo non lo saranno, ma magari leggendo questo inizierete la serie e quindi non avrete poi problemi, chissà...

Se mi conoscete, o mi seguite su instagram, vi sarete accorti che sono un po' in fissa con Chiamatemi Anna. Come lo sono stata dopo aver finito la prima stagione. E la seconda. Ahimè. Perché è stata cancellata da Netflix e dalla CBC.

Visto che so molto più di quello che dovrei (entro in alcune fase ossessive con le cose che mi piacciono in cui penso solo a quello - sono una fangirl in pratica, come se non lo sapessimo già) vi spiego un po' la situazione ma soprattutto vi voglio parlare della serie e del perché la terza stagione è la migliore fino ad ora, comprese tutte le cose che ho notato.

Essenzialmente la serie è co-prodotta da Netflix e da una rete televisiva canadese, la famosa CBC. Infatti l'accordo prevedeva che la serie andasse in onda un anno in anteprima sulle tv canadesi (come è stato con la prima e con la terza) e un anno su Netflix (come è stato per la seconda, e sarebbe stato per la quarta se non l'avessero cancellata). Ora, il motivo dato per la cancellazione è stato che la serie non raggiungeva abbastanza visualizzazioni per portarla avanti. Onestamente a me sembra ridicolo perché non solo questa valutazione è stata fatta solo per le views canadesi (quando invece quelle di Netflix erano mondiali quindi coprivano un più ampio spettro di pubblico) ma anche senza alcun tipo di pubblicità da parte di Netflix la serie ha conquistato tantissimi fan. Fan che ancora ad oggi portano avanti l'hastag #renewannewithane su twitter con più di 11 mila tweet dalla cancellazione (sì, li seguo tutti i giorni dal fatidico 26 novembre), hanno parlato con ogni costumer service possibile e immaginabile (possibile che Disney+ sia interessato a portare avanti Anne?) e hanno addirittura finanziato un cartellone pubblicitario a Toronto per pubblicizzare la serie, e ieri e oggi anche a Times Square ce n'è uno (quello nella foto). Non ho mai visto tanta devozione da parte di un fandom. Non ce la meritiamo questa cancellazione.

Ad ogni modo, io penso onestamente che la terza si sia dimostrata all'altezza delle prime due e le abbia addirittura superate. Moira Walley-Beckett, la creatrice della serie, ha costruito una storia basata su dei classici meravigliosi adattandola con delle tematiche che stanno a cuore anche a noi oggi e non mi ha affatto delusa. Ci sono adattamenti più fedeli, come i film degli anni '80, ma adattarli anche ad una nuova generazione secondo me non è stata una scelta sbagliata.
Ma non solo per i temi, Moira è da elogiare per come è riuscita a rendere coese tre stagioni e far chiudere il cerchio su determinati momenti che - con i miei numerosi rewatch - non ho potuto non notare. Solo che questa non era decisamente una stagione finale.

Anche diverse celebrity hanno abbracciato la causa dei fan riconoscendo la bellezza della serie. Ryan Reynolds (sempre sia lodato) ha twittato direttamente a Netflix la sua opinione sulla cancellazione e anche Sam Smith ha detto che l'ha iniziata e la sta amando.

Ora, questo è il primo di una serie di 3 post. Vi ho parlato un po' della cancellazione e delle cose che stanno succedendo nel fandom ma vorrei poi parlavi di alcuni altri argomento. Nello specifico fare un piccolo elenco del perché secondo me diverse storyline sono rimaste aperte e invece di parallel che ho notato con le altre stagioni che mi hanno provato quanto Moira avesse pensato veramente alla serie come una cosa unica e non stesse scrivendo solo delle stagioni a sé, e quindi chissà cosa sarebbe ancora potuto venirne fuori.

Magari non vi interessa ma è un argomento che a me sta molto a cuore e ho in programma anche delle storie su Ig che possano accompagnare questi post. Spero che mi seguiate e che magari abbiate voglia di raccontarmi cosa pensate voi di Anne with an E!

#renewannewithane

lunedì 13 gennaio 2020

Recap Libri 2019!

È talmente tanto tempo che non aggiorno il blog che non so quasi neanche più come si fa. Ma ci tenevo a fare una somma di quello che ho letto nel 2019, perché anche se non ho postato molto qui su instagram sono sempre attiva (parlo di libri, serie tv e ultimamente dell'altra mia grande passione, i musical - mi trovate @nu_angelica) e non ho di certo smesso di leggere!

Il 2019 mi ha portato ad iniziare la magistrale a Venezia che, vi dirò, non mi sta soddisfacendo troppo. È che mi manca molto Milano, e il viaggio costante su italo sembra sempre infinito quando lo fai troppo spesso. Non solo, ma ho anche iniziato uno stage in una piccola casa editrice! Per cui non ho raggiunto il mio obbiettivo di Goodreads (dovevo leggere 55 libri, ma ne ho letti "solo" 44) ma mi sarei avvicinata molto di più se avessi potuto includere libri che in realtà non sono ancora usciti. Comunque posso dire di essere abbastanza soddisfatta delle mie letture, perché non mi sono posta troppi paletti e ho lasciato a metà più libri di quanti avrei voluto, ma perché obbligarmi (quando stavo già leggendo poco) a leggere cose che non mi stavano entusiasmando?

Voi invece che anno avete passato? Che tipo di letture avete fatto? Qualche genere nuovo che avete esplorato o qualche autore nuovo che avete scoperto?

I libri che ricordo con più affetto letti nel 2019 sono sicuramente due serie:

The Winner's Trilogy, di Marie Rutkoski
Questa trilogia non solo mi ha sorpresa (avevo il primo libro da anni in libreria e non l'avevo mai neanche sfogliato) ma mi ha proprio catturata al punto da non riuscire a smettere di leggerla. È stata una delle prime letture fatte a Venezia e una delle mie coinquiline può confermare che sono stata sveglia fino a notte tarda per finire il terzo volume. Non solo, ma poi l'ho anche contagiata e ora pure lei non riesce a smettere di pensare a QUELLA scena del secondo libro (il punto più alto della serie, se chiedete a me. C'entra dell'olio ma non si tratta di sesso, non vi dico altro).


The Renegades Trilogy, di Marissa Meyer
La seconda serie è questa. Sapete tutti benissimo su questo blog che la Meyer è, e rimarrà sempre, una delle mie autrici preferite anche solo per il fatto di aver prodotto le Cronache Lunari. Non penso che Renegades sia all'altezza della sua prima serie ma, quando ho letto l'ultimo volume, mi sono riscoperta più investita nella storia di quanto mi era parso leggendo i primi due libri. Sono rimasta piacevolmente sorpresa e non escludo la possibilità di rileggerla tra qualche tempo.

Un'altra cosa che ho amato è stata una graphic novel:

Il principe e la Sarta, di Jen Wang
È stata la graphic novel più bella dell'anno (non che ne abbia lette molte) ma che ha scatenato la lettura di un altro paio di fumetti che avevo in casa e che mi sono veramente piaciuti. Certo, la storia della Wang trionfa su qualsiasi altra cosa io abbia letto in ambito graphic novel, ma spero di continuare a leggerne anche nel 2020.

Visto che parlare di ciò che non mi è piaciuto non mi piace molto, vi menziono solo un paio di titoli. Uno è la serie di The Raven Boys che ho finalmente finito, a forza. Ho recuperato gli ultimi due volumi con delle amiche ma veramente perché mi sono sforzata. Se mi chiedete in questo istante cosa diavolo succede negli ultimi due volumi, non ve lo so dire.

L'altro ve lo dico sottovoce perché, ahimè, è stata una grande delusione:

King of Scars, di Leigh Bardugo
Vi dico che è stata una delusione perché era probabilmente il libro più atteso del 2020 per me (insieme a Queen of Nothing), perché se c'è un personaggio che ho amato sopra tutti gli altri nella Grisha Trilogy era sicuramente Nikolai, che è il protagonista di King of Scars.
Quello che ha combinato la Bardugo con il mondo magico non mi è piaciuto, poteva fare qualcosa di più originale e meno trito. Conservo delle speranze solo perché la storyline dei personaggi rimasti a palazzo e dell'intrigo di corte invece mi è piaciuta e il plot twist finale sul futuro di Nikolai è secondo me interessante, se sviluppato bene. Leigh ti prego, ti supplico.

Ora vi lascio, spero che la settimana cominci bene per tutti e buone nomination!

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