mercoledì 25 aprile 2018

La mia lista su Netflix: 5 titoli che ho recuperato subito

Ebbene sì, anche io ho finalmente provato Netflix. Vi scrivo nel momento di indecisione tra il rinnovarlo o meno (non tanto perché mi sia trovata male, quanto perché invece di passare la vita su Netflix dovrei anche studiare), e volevo parlarvi dei cinque titoli che ho visto subito e tutte di filata - ovviamente grazie a due settimane di vacanza di Pasqua, e ahimè una di malattia.
Penso che le serie da binge-watch dicano tanto di una persona... vediamo le mie :P


Bates Motel
Stagioni: 5
Su Netflix: 4

La prima ha una menzione d'onore perché ho visto quattro stagioni in una settimana mentre ero a casa malata. Sarà il mio amore per Freddie Highmore (e non ditemi che non lo conoscete perché è uno dei pochi attori bambini che non si sono persi per strada, quindi qualcosa di suo lo avete visto), sarà che nonostante la fifa le storie un po' creepy, psicologiche e cupe mi attirano sempre ma Bates Motel mi ha davvero appassionata. 
Ora, se non hanno dato un premio a Freddie, aka il nostro Norman Bates per i momenti in cui passava dall'essere normale, all'essere furioso, ad essere sua madre... hanno davvero sbagliato. Fondamentalmente la storia si ispira ai personaggi di Psycho, il famoso film di Hitchcock, quando Norman Bates, futuro serial killer e psicopatico, è ancora adolescente e lui e la madre hanno appena acquistato il famoso Motel degno di ogni incubo.


Suits
Stagioni: 7
Su Netflix: 5

Questo titolo in realtà non mi attirava tantissimo, o meglio se non ci fosse stato su Netflix non so se mi ci sarei avvicinata. Ma un po' la presenza di Meghan Markle, e un po' il fatto che su Instagram mi è stata consigliata varie volte mi hanno convinta, e devo dire che non mi sono pentita.
Mi ha ricordato un po' White Collar, che avevo seguito mentre andava in onda con devozione, e mi ha divertita parecchio. Di questa non sono arrivata ancora alle 5 stagione, sono ferma alla quarta perché ha più episodi di Bates Motel e quindi ci sto mettendo un pochino.




Anne with an E
Stagioni: 1
Su Netflix: 1

Fun fact: non vedevo l'ora di vedere questa serie, ed è la prima che ho iniziato. Fun fact 2: ho odiato a morte il primo episodio. Era un pilot lungo un'ora e mezza in cui Anna parlava e basta, e io volevo spararmi. So che è una peculiarità del personaggio, ma davvero mi stava dando i nervi. Per cui finito il pilot l'ho piantata per Suits e Bates Motel, e solo dopo quei due l'ho ripresa, amata e finita. Ho sentito di altre persone che come me hanno avuto un grande problema con l'episodio pilota, quindi magari se vi va dategli una seconda possibilità e continuate a guardare il resto. In più poi arriva Gilbert Blythe che è un più adorabile dei personaggi adorabili. Datemi la prossima stagione. Ora.




The Crown
Stagioni: 2
Su Netflix: 2

Questa è un'altra che non ho finito, ma sono a buon punto. L'avevo iniziata tantissimo tempo fa ma ho deciso di ricominciarla e sono alla fine della prima stagione. Io alle cose in costume non resisto, lo sapete, e soprattutto se si tratta dei reali inglesi farei carte false.
Un altro problema che ho avuto però sono gli episodi da 55min/1h perché li sento davvero troppo lunghi. Ora mi darete della scema dicendo che sono solo 15 minuti in più di un episodio normale, ma a me sembra sempre troppo. Soprattutto in questo caso in cui il dramma storico non è affatto leggero. Ma si persevera, perché ne vale decisamente la pena.




Call the midwife
Stagioni: 7
Su Netflix: 5

Call the Midwife, che in italiano è andata in onda sulla Rai credo col sottotitolo di L'amore e la vita, è una serie lunghissima, della BBC, che parla di un gruppo di ostetriche che operano nell'East End di Londra negli anni '50. La volevo vedere da una vita, ma sempre con la paura dei tagli traumatici della Rai (come quelli che avevano fatto a Downton Abbey, altro mio grande amore) non mi sono mai fidata. Sono ancora ai primi episodi ma mi sta piacendo davvero. Probabilmente la abbandonerò fino a quando non rinnoverò l'abbonamento, ma sicuramente rimarrà nella mia lista.


lunedì 23 aprile 2018

Recensione: Il tempo dei maghi, di Cressida Cowell

Titolo: Il tempo dei maghi
Autore: Cressida Cowell
Pagine: 400
Prezzo: 17,50€
Casa Editrice: Rizzoli

Trama: Xar è un giovane Mago senza Magia, e farebbe di tutto per ottenerla. Desideria è una ragazza Guerriero che possiede un oggetto magico, e farebbe di tutto per nasconderlo. Appartengono a tribù nemiche, ma devono per forza unirsi se vogliono entrare nelle segrete della Regina Sychorax. Dove qualcuno che ha dormito centinaia di anni comincia a svegliarsi…

Voto: 3.5/5

Allora, la trama del Tempo dei Maghi è piuttosto semplice: Xar, mago senza magia e Desideria, principessa Guerriera in possesso di un oggetto magico, appartengono a due popoli nemici e quando si incontrano di sicuro non è tutto rosa e fiori. Dovranno però unire le forze e imparare a conoscersi perché qualcosa di oscuro si sta risvegliando nel cuore della foresta, e potrebbe aver a che fare con delle strehge...

Io non sono una grande lettrice di libri per ragazzi, mi pare che questo sia dagli 8 anni in su, quindi non ho molto a cui paragonarlo, ma posso dirvi che comunque il libro mi è piaciuto. Sia per la storia, perché comunque il fantasy è un genere che apprezzo, sia per i personaggi che la popolano, uno più singolare dell'altro.

Menzione d'onore alla forma fisica del libro, che è fondamentalmente un gioiellino da collezione. Le illustrazioni interne sono bellissime, e soprattutto non sono destinate solo agli angolini delle pagine (come a volte succede) ma ne sono a volte i protagonisti. Pensando a qualcosa di simile mi vengono in mente gli Harry Potter illustrati, sebbene questi siano a colori e lo stile delle illustrazioni molto diverso. Ma ancora, non ho molto a cui rifarmi per descrivervelo.

In più, e io l'ho scoperto proprio per caso, Cressida Cowell è l'autrice di How to train your dragon, il libro da cui hanno tratto il cartone animato Dragon Trainer, e chi non AMA Sdentato? Bisogna sicuramente dare un'opportunità alla sua autrice.

Goodreads segna in uscita a Settembre 2018 un seguito, ancora senza titolo, alla serie di The Wizards of Once - titolo originale -, quindi non ci resta che aspettare per sapere qualche notizia in più, anche sulla eventuale pubblicazione italiana.

lunedì 16 aprile 2018

Recensione: L'amore è un attimo, di Jessica Park

Titolo: L'amore è un attimo
Autore: Jessica Park
Pagine: 336
Prezzo: 17,90€
Casa Editrice: Sperling&Kupfer

Trama:
Adottata all'età di sedici anni, dopo una vita trascorsa a rimbalzare da una famiglia all'altra, Allison sa bene che è meglio non fare troppo affidamento sugli altri. Per questo tiene tutti a distanza. Ma, nonostante gli sforzi, ora, al suo terzo anno di università, riuscire a isolarsi è una vera e propria sfida, persino per lei. Nemmeno nascondersi dietro le sue amate cuffie sembra funzionare. E così, un pomeriggio, Allison viene suo malgrado trascinata in una specie di bizzarro esperimento sociale: improvvisamente, si ritrova seduta di fronte a una folla di spettatori, costretta a interagire con un perfetto sconosciuto per tre minuti. Tre semplici, e apparentemente innocui, minuti che la trascineranno in un vortice. Né lei né Esben Baylor, infatti, sono preparati alle conseguenze. Perché proprio quei tre snervanti ed elettrizzanti minuti cambieranno la loro vita per sempre, e per Allison saranno solo l'inizio per capire se per lei è finalmente arrivato il momento di avere fiducia in se stessa, negli altri e, soprattutto, nell'amore. Dopo il successo di Sei in ogni mio respiro e Non ti lascerò cadere, Jessica Park, autrice bestseller del New York Times, torna in libreria con una nuova, romantica e intensa storia d'amore sull'imprevedibilità della vita, che ci ricorda come, a volte, basti davvero un attimo per innamorarsi.

Voto: 3/5

Questo è il primo che ho letto dei libri che ho preso alla fiera di Bologna, e devo dire che mi ha tenuta incollata alle pagine sebbene sia un genere che di solito non leggo. Ebbene sì, la categoria in cui è inserito su Goodreads è quella del New Adult, e lo sapete che io amo invece gli Young Adult come nient'altro al mondo.

Il libro in italiano è L'amore è un attimo, ed è stato pubblicato da Sperling a settembre del 2017.

Ora, la storia ha una trama davvero interessante: un ragazzo famoso su internet, come ne vediamo tanti ultimamente, sta girando un dei suoi video e per caso una ragazza ignara ci finisce in mezzo. Dovranno guardarsi negli occhi per 180 secondi (180 Seconds è il titolo originale) e da qui parte una vicenda che è più una montagna russa che altro, e che davvero non me lo ha fatto mettere giù.

Mi è piaciuta tantissimo l'idea dell'esperimento sociale che li porta insieme, e che fa capire quanto sia in realtà grande il cuore del nostro protagonista maschile, Esben (sorvoliamo sul nome), che usa la sua popolarità per aiutare quante più persone possibile. Viva il bravo ragazzo, che ogni tanto trionfa sul bad boy.
Allison allo stesso tempo ha una storia inusuale: ogni tanto capita di parlare di ragazzi che sono stati adottati, ma non vanno mai d'accordo con i genitori adottivi e soprattutto non avevano l'età di Allison, che è stata finalmente adottata a 16 anni. E' stata una trovata inusuale che mi ha sorpresa, e il padre è davvero una figura dolcissima.

Non mi spingo oltre nella trama perché voglio evitare spoiler, ma voglio parlare brevemente del perché non mi ha convinta del tutto. I cliché. Gli eventi che ritornano sempre. In questo genere di libri c'è sempre qualcuno che ha avuto un passato oscuro, una ragazza che viene violentata, qualcuno che muore, un genitore assente, problemi di soldi... non vi dirò di quale parlo in questo caso specifico, ma quando un dettaglio tragico viene inserito ma aggiunge lo spessore di una suoletta da scarpa al personaggio, evitatevelo e basta. Si cade sempre in questi passaggi e io più che portami la mano al viso in esasperazione non posso fare.

Detto questo, devo dire che tutto sommato lo consiglio. Sono contenta di averlo recuperato in inglese alla Fiera e di averlo letto in una giornata, durante le vacanze di Pasqua.

You can't reach what's in front of you until you let go of what's behind you.

martedì 3 aprile 2018

Perché leggere The Archived e The Unbound, di Victoria Schwab

Tanto tempo fa, in una terra lontana lontana... beh, quasi, Victoria Schwab era una scrittrice alle prime armi e il suo secondo figlio letterario è stato The Archived, primo di una trilogia. Il romanzo parla di questo mondo in cui esiste un Archivio in cui sono contenute le "storie" dei morti, organizzati sugli scaffali nella forma dei corpi in cui hanno vissuto. Ogni tanto, però, capita che alcune di queste Storie riesca a scappare dall'Archivio e quindi ci sia bisogno di Guardiani che le riportino indietro.

Come sempre la trama è intrigante, al confine con l'oscuro, la morte e il macabro da cui Victoria sembra essere molto affascinata (Vicious, City of Ghosts...), e ancora adesso quando prendo in mano il libro mi viene un brividino di paura. Ma, sebbene io non ami le storie del genere, ho adorato l'aspetto spooky e inquietante, che mi faceva girare la pagina per l'ansia di scoprire cosa sarebbe successo e chiudere gli occhi per non vedere allo stesso tempo.

Ho amato il libro. E ho amato il seguito, The Unbound, più di quanto possa dirvi. Non credo che sia il libro della mia vita, ma nel momento in cui l'ho letto mi ha davvero conquistata e anche adesso ripensandoci provo affetto verso quel mondo e quei personaggi. E mi si spezza il cuore a sapere che dal 2014 non ci sono più notizie della pubblicazione del terzo. O meglio: l'autrice ha contratti per serie che hanno venduto di più, che la occuperanno per i prossimi annetti (e capiamola, lei ci si mantiene anche scrivendo questi libri, mica può buttare all'aria i contratti), la casa editrice non ha interesse a pubblicarli e quindi lei sta aspettando che i diritti sul terzo cadano e in più la distanza dalla storia sicuramente non deve essere facile da sostenere, approcciarvisi di nuovo deve essere tosto. Victoria dice però di aver già una trama completa per The Returned, il capitolo conclusivo, che speriamo di vedere comparire su Goodreads prima o poi. Non perderò la speranza.

Oggi vi scrivo proprio perché secondo me bisognerebbe dare una chance a questi libri. Come dicevo non hanno venduto molto, e il fan delle altre serie della Schwab a volte li evitano sapendo che non c'è ancora una data per l'ultimo volume. Ma sbagliano. Sebbene io riconosca la grandezza di un libro come Vicious, di cui tra l'altro quest'anno finalmente avremo il seguito, che io stessa ho amato o di archi narrativi dalla magia complessa come quelli che si trovano nella serie di A darker shade of magic (in italiano: Magic, edito Giunti), vorrei che più persone leggessero questa serie orfana di una conclusione. E comunque, se proprio volete saperlo, grazie alla novella Leave the window open che l'autrice ha pubblicato poco dopo l'uscita del secondo in realtà la storia è semi conclusa, per lo meno non ci sono enormi cliffhanger.

Lo dovreste leggere perché lo stile della Schwab è sempre meraviglioso, ma è meno costruito rispetto a quello che si legge in A darker shade of magic. Sarà il tema, meno fantasy e più contemporaneo, o sarà solamente il fatto che è stato uno dei suoi primi romanzi ma anche per i lettori che faticano di più con l'inglese sarà sicuramente più facile da seguire.
Si tratta di una storia tutta diversa: tante emozioni entrano in gioco quando si parla delle memorie dei morti, soprattutto se per caso capita di incontrare qualcuno che si conosceva.
Il protagonista maschile è una vera chicca, ve lo dico io. Ha un nome che tiene nascosto, a volte porta l'eyeliner e a volte porta l'uniforme della scuola... non sai mai cosa aspettarti da lui. Se non qualche battuta tendente al flirt.
Entrambi i volumi non superano le 360 pagine e si leggono talmente in fretta che non vi sembrerà neanche vero.
Se ancora non vi ho convinti non so come altro fare, quindi spero che gli darete una possibilità. Se doveste leggerli, fatemi sapere cosa ne pensate, e se invece non ne avete intenzione... almeno pregate per me/con me che prima o poi arrivi il terzo volume.


News: 
Dopo aver scritto questo articolo/supplica ho dato un'ultima occhiata in giro e mi è saltato fuori questo. Si tratta di un volume contente i due romanzi e la novella, in pubblicazione ad agosto 2018.
Che sia un buon segno? Un modo per riportare all'attenzione la serie prima del volume conclusivo? Oppure una chiusura definitiva?
Victoria non ha parlato del terzo volume su Twitter e quando le hanno chiesto se era nelle "cose segrete" del 2018 ha risposto di no. Ma magari nel 2019?


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