venerdì 23 febbraio 2018

Recensione: Nowhere Girls, di Amy Reed

Titolo: Nowhere girls
Autore: Amy Reed
Pagine: 368
Prezzo: 17,00 €
Casa Editrice: Piemme

Trama: 
Chi sono le Nowhere Girls? Sono tutte le ragazze, ma per cominciare sono in tre: Grace, tenera e impacciata, è nuova in città, dove si è dovuta trasferire a causa dei pregiudizi nei confronti della madre; Rosina, lesbica e punk, sogna di diventare una rockstar, ma è costretta a lavorare nel ristorante messicano di famiglia; ed Erin, un'asperger con due fissazioni, Star Trek e la biologia marina, vorrebbe assomigliare a un androide ed essere in grado di neutralizzare le emozioni. In seguito a un episodio di stupro rimasto impunito, le tre amiche danno vita a un gruppo anonimo di ragazze per combattere il sessismo nella scuola. Le Nowhere Girls.


Voto: 4/5

Siamo tutti consapevoli della cultura dello stupro, che oggigiorno è più diffusa che mai. Tante ragazze, e magari ragazzi, sanno cosa vuol dire essere guardate in una certa maniera, essere sfiorate un po' troppo spesso, per non dire di peggio. E fondamentalmente è questo ciò di cui parla il libro. Di questo e di tre ragazze che hanno preso una decisione che ne coinvolgerà molte altre, persone che magari neanche conoscono.

Silenzio non significa "sì".

Il romanzo si inserisce in questo momento delicato dove le denunce per sexual harassment e violenza non smettono mai di arrivare e movimenti come #MeToo e TimesUp sono conosciuti da tutti. Ma qui si parla di scala globale, mentre nel nostro romanzo siamo in una piccola cittadina, chiusa, bigotta, che si preoccupa più della reputazione che di qualsiasi altra cosa.

Le cose che mi sono piaciute di più sono la delicatezza con cui il tema è stato trattato, senza però mai sminuirlo. I momenti di leggerezza non servono ad alleggerire il romanzo quanto a renderlo vero, perché nella vita di tutti i giorni c'è sia buio che luce, no?

E poi la diversità nei personaggi. Se avessero scritto un romanzo del genere includendo solo ricche ragazze bianche sarebbe decisamente irrealistico, perché ricordiamoci che la popolazione americana è decisamente multietnica, e forse anche un po' offensivo. Detto questo nel romanzo invece ci sono ragazze, e ragazzi, di diverse le etnie (ispanici e persone di colore, per esempio), di diverso orientamento sessuale e anche di diversa religione o atei. E soprattutto si parla anche di malattia, fisica e mentale, perché ricordiamoci che anche questo è un grande argomento di cui non si parla abbastanza. Un bel melting pot di situazioni e persone diverse, con background diversi che però si accorgono dell'importanza di fare qualcosa quando la situazione davanti a loro si presenta così disastrosa.
Ognuna di queste ragazze ha la possibilità di farvi leggere il suo punto di vista, con dei capitoli dedicati ad ognuna di loro, e poi abbiamo dei capitoli collettivi, con le voci di tante persone, alcune che neanche vengono nominate per dare un quadro più ampio della situazione, per non escludere davvero nessuno.

Questo libro è stato in grado di disgustarmi, nei momenti in cui le parole di certi personaggi andavano a briglia sciolta, senza farsi troppi problemi ad insultare, a spaventare e a prendersi libertà che non avevano nei confronti di altre ragazze. Allo stesso tempo però mi ha dato tanta speranza, perché le cose possono migliorare se siamo uniti (sì, essere femministe non significa tagliare fuori dal mondo gli uomini) e ci sosteniamo a vicenda come fanno le Nowhere girls.

Quando non sei nessuno, non hai nulla da perdere

E pensateci: lo so che è fiction, ma la Nowhere girls sono proprio queste, ragazze che vengono da Nowhere, cioè che vengono da un buco di paese che non conosce nessuno, ma allo stesso tempo sono ovunque, come avrete modo di leggere, perché questi fatti accadono ovunque e ci sono altri ragazze e ragazzi che la pensano esattamente così, e cioè che tutto questo deve finire. E sono ragazze che pensano di non essere nessuno, che pensano di non valere niente, che non andranno mai da nessuna parte, e invece creano qualcosa che nessuno prima era riuscito a fare. Ognuna ha qualcosa con cui contribuire, non dimenticatelo.

Se avete voglia di una lettura che prima vi farà sentire estremamente giù, ma che man mano che vi avvicinate alla fine vi darà speranza; se volete leggere qualcosa con personaggi di cui in genere non si legge; se siete anche solo curiosi provate a leggere questo libro. Spero che non ve ne pentirete.

Perché le ragazze sono inarrestabili
Sono un esercito
Sono un corpo unico

giovedì 15 febbraio 2018

Recensione: La verità sul caso Harry Quebert, di Joel Dicker

Titolo: La verità sul caso Harry Quebert
Autore: Joel Dicker
Pagine: 779
Prezzo: 9,90€
Casa Editrice: Bompiani

Trama: 
Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Quebert, uno degli scrittori più stimati d'America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell'oceano. Convinto dell'innocenza di Harry Quebert, Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trent'anni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo.

Voto: 3.5/5

Vi scrivo con i miei nuovi occhiali e mi sento molto intellettuale. No, non avevo mai portato gli occhiali; no, non mi è calata la vista (ho ancora 12/10), ma sono solo lenti da riposo, anti riflesso per il pc e bla bla bla. 
Detto questo, sono qui a parlarvi di un libro lunghissimo (700 pagine) che però ho letto in pochissimo (3 giorni) e che mi ha dato gli incubi (e voi direte "ma quando mai").

Si tratta della Verità sul caso Harry Quebert (che ancora non ho capito come si pronuncia, perché mi viene alla francese ma qui siamo ad Aurora, negli Stati Uniti, e di Francia non si parla proprio quindi bho). 
Marcus è uno scrittore che ha avuto una breve fama e, quando viene il momento di scrivere il suo secondo libro, è completamente bloccato dalla sindrome da pagina bianca. Non riesce a scrivere manco una riga. Allora si rivolge al suo mentore, al suo maestro, uno dei più grandi scrittori americani: Harry Quebert, l'autore de Le origini del male. Se pensate di aver già sentito questo titolo vi dico subito che lo pensavo anche io, ma si tratta di un film con un rating davvero davvero basso, ho controllato, per cui sulla fiducia non guardatelo. 
Ad ogni modo Marcus giunge proprio in tempo ad Aurora: solo a qualche mese dalla scadenza dal suo contratto con la casa editrice nel giardino della villa di Harry viene ritrovato il cadavere di una ragazza di 15 anni che era scomparsa 33 anni prima, e mai ritrovata. Harry viene indagato e Marcus si batte per ristabilire il suo nome. Da qui si snodano le indagini, piuttosto difficili visto il lungo tempo trascorso, che si intrecciano a ricordi di Marcus, di Harry e episodi riguardanti Nola, la ragazzina.
Non vi svelo altro ma, dal basso della mia esperienza con i romanzi del genere, posso dire che a me suonava intrigante. E lo è stato.

Harry, in una delle sue lezioni di vita a Marcus, gli dice che un libro davvero bello è un libro che ti dispiace di aver finito. A me non dispiace di aver finito La verità sul caso Harry Quebert, un po' perché se non lo avessi finito non avrei mai risolto il mistero - che poi è il motivo stesso per cui questo libro esiste - , un po' perché un paio di particolari sono quelli che mi hanno dato i famosi incubi, e infine un po' perché, per quanto mi sia piaciuto leggerlo, i personaggi dei murder misteries non mi lasciano mai granché. E credo che sia anche giusto, in fondo l'obbiettivo del libro è un altro. Con questo volume in particolare però i personaggi mi sono sembrati un po' delle caricature: le figure delle madri sono tutte fuori di testa, lo scrittore è stereotipato - Harry e Marcus si assomigliano moltissimo, e i buoni non sono ovviamente mai quelli che crediamo.

Detto questo mi ha sicuramente intrattenuta, non volevo mai smettere di leggerlo nonostante la mole all'inizio mi spaventasse e lo ringrazio per avermi tirato fuori da una spirale di YA che mi stavano deludendo uno dopo l'altro (sì, durante gli esami si possono fare anche letture più impegnative).

Ho notato, leggendo alcune recensioni, che questo libro viene ugualmente amato o odiato. Io penso di essere più nella categoria di chi lo ha amato, con un punto da riconoscere sul problema dei personaggi a quelli che invece lo criticano. 

In ogni caso lo consiglio per tanti motivi: le 700+ pagine non spaventano perché si continua a girarle senza volersi fermare; il mistero si infittisce proprio quando si pensa di averlo risolto (ma non scherziamo, sapevamo tutti - tranne Marcus - che non era ancora risolto); se avete bisogno di un genere che solitamente non leggete, per cambiare, perché vi va oppure per distrarvi come me potete benissimo prendere in mano questo e farvi anche voi una opinione più dettagliata su un libro vincitore di numerosi premi.

martedì 6 febbraio 2018

Review Party | L'Accademia del Bene e del Male - Missione per la Gloria, di Soman Chainani




AHHHHH! Finalmente posso parlarvi di questo libro... ma non troppo!


Titolo: L'Accademia del bene e del male - Missione per la Gloria
Autore: Soman Chainani
Pagine: 560
Prezzo: 19,00€
Casa Editrice: Mondadori

Trama:
Gli studenti dell'Accademia del Bene e del Male pensavano di avere trovato il loro Lieto Fine quando hanno sconfitto il Gran Maestro. Ma sono al quarto anno, e per ottenere il diploma dovranno compiere una grande Missione per la gloria. Ognuno dovrà affrontare la sua, e ogni impresa sarà irta di pericoli e imprevisti. Non solo. La posta in gioco è altissima: il successo significa adorazione universale, il fallimento porta all'oscurità eterna.
Agatha e Tedros decidono di riportare Camelot agli antichi splendori, mentre Sophie vuole modellare il Male a propria immagine. Ma quando le missioni dei loro compagni finiscono nel Caos, qualcuno dovrà pur prendersi la responsabilità di andare a salvarli. Perché se il Bene e il Male non trovano il modo di collaborare, sarà la fine per tutti.
Voto: 5/5

E ritorna una delle mie serie preferite, finalmente! Da oggi, 6 febbraio, trovate in libreria il quarto volume dell'Accademia del Bene e del Male, primo capitolo del secondo arco narrativo, questa volta dedicato a Camelot e ad un nuovo cattivo di cui nessuno sa assolutamente niente e che vi terrà sulle spine fino alla fine.

Ci eravamo lasciati con il lieto fine, no? Sophie Preside del Male e Agatha a Camelot con Tedros, prossimi all'incoronazione di lui e al loro matrimonio (bambini bellissimi, vi shippo).
Detto ciò, quando il romanzo inizia le cose non stanno proprio così: a quanto pare l'incoronazione di Tedros è stata un assoluto disastro e forse per orgoglio oppure per paura il giovane re non riesce a confidarsi con la sua futura regina, per cui per l'ennesima volta tra loro si crea un certo divario. Si amano, ma non si parlano. In che mondo una cosa come questa potrebbe funzionare? Di certo non ad Oltre Foresta, e ne vedremo delle belle.

“Un rapporto è anche sfilarsi la maschera che s'indossa per piacere a qualcuno e permettergli di vedere quello che sei realmente. Quello che hai sempre nascosto. Quello che non hai mai creduto fosse sufficientemente interessante da permetterti di riuscire a trovarlo, l'amore.”

Certo, questi personaggi non hanno mai pace, ma ricordiamoci che sono al quarto anno dell'Accademia, devono provare le loro capacità portando a termine le missioni a loro affidate e quindi i rischi ci sono... e belli grossi.

Quello che a me personalmente piace di più di questa serie è che sebbene venga etichettata come per "bambini" in realtà non lo è. Ovvero: ha sicuramente quell'elemento fiabesco, la scuola divisa in bene e male, principesse, cavalieri, streghe e mostri, ma i temi trattati sono molto più profondi e importanti ed è uno dei motivi per cui io stessa, che solitamente mi tengono alla larga dai romanzi per ragazzi, mi ci sono tuffata a capofitto e ogni anno attendo con ansia l'uscita del volume successivo.

Chainani, dal nome buffo, ha la grande capacità di tenerti attaccato alle pagine con poco e io trovo che abbia quell'umorismo alla Rick Riordan, con cose assurde piazzate qui e là che non possono fare a meno di farti ridere, che riescono a smorzare il tenore dell'interno romanzo e renderlo completo. Divertente, d'azione, serio quanto basta, con personaggi molto diversi tra loro.

E proprio a proposito di personaggi e di diversità, anche qui l'autore secondo me ha fatto un buon lavoro. Non ai livelli del caro zio Rick, ma diciamo che non ha neanche la sua esperienza. In ogni caso vengono inseriti personaggi di colore, più o meno apertamente gay, storie d'amore disparate. Insomma, per quanto riguarda la rappresentazione sarebbe potuta andare decisamente peggio. Sono sicura che ci riserverà delle sorprese nel resto di questa seconda parte della serie. 

“Se c'è una cosa che ho imparato nella mia lunga vita è che tutti i Cattivi pensano di essere gli eroi della loro storia.”


Passare a leggere anche le altre recensioni!

venerdì 2 febbraio 2018

Segnalazione | Davanti agli occhi, di Roberto Emanuelli

Torna in libreria il 6 febbraio Roberto Emanuelli, che con il suo "E allora baciami" lo scorso anno aveva già avuto grande successo. 
La trama sembra molto interessante, no? Ce la farà Luca?


Titolo: Davanti agli occhi
Autore: Roberto Emanuelli
Prezzo: 18, 50€
DATA DI USCITA: 6 febbraio

Trama: Succede e basta. Senza sapere perché, senza sapere quando. È una frazione di secondo, come quando inizia a piovere o a nevicare. Le cose belle si presentano così, all'improvviso. Basta un attimo, uno solo, ed ecco che la vita ti travolge, anche se ormai non ci credevi più. Come Luca, che a trent'anni ha già fatto un voltafaccia a se stesso rinunciando al sogno di diventare scrittore per inseguire soldi e successo: ora le giornate gli sembrano tutte uguali, note di una melodia suonata senza passione. Chiuso nel suo ufficio da broker, sente di aver nascosto la parte più importante di sé, quella che non ha paura di ascoltare il cuore. Ma come puoi ascoltare il cuore se non gli permetti di tirar fuori la voce? Come puoi inseguire i sogni, se non sai più riconoscerli? È proprio in questi momenti, quando tutto sembra perduto, che ci capitano le cose migliori. E appena incontra Mary, Luca non ha dubbi: lei è la sua cosa migliore. Bellissima, irraggiungibile, inafferrabile come il colore dei suoi occhi, Mary richiede impegno per essere conquistata, perché è questo che fanno i veri tesori. Adesso, finalmente, Luca sa cosa vuole: vuole mettersi in gioco, vuole sbagliare, lasciare che le emozioni lo investano come un treno in corsa. Vuole innamorarsi. Vuole Mary. Perché rinnegare la propria natura non è mai una buona idea. E non è mai troppo tardi per ballare al ritmo del cuore.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...