domenica 26 gennaio 2020

Netflix | Anne with an E #1 - La cancellazione

Questo primo post è spoiler-free! Il #2 e il #3 purtroppo non lo saranno, ma magari leggendo questo inizierete la serie e quindi non avrete poi problemi, chissà...

Se mi conoscete, o mi seguite su instagram, vi sarete accorti che sono un po' in fissa con Chiamatemi Anna. Come lo sono stata dopo aver finito la prima stagione. E la seconda. Ahimè. Perché è stata cancellata da Netflix e dalla CBC.

Visto che so molto più di quello che dovrei (entro in alcune fase ossessive con le cose che mi piacciono in cui penso solo a quello - sono una fangirl in pratica, come se non lo sapessimo già) vi spiego un po' la situazione ma soprattutto vi voglio parlare della serie e del perché la terza stagione è la migliore fino ad ora, comprese tutte le cose che ho notato.

Essenzialmente la serie è co-prodotta da Netflix e da una rete televisiva canadese, la famosa CBC. Infatti l'accordo prevedeva che la serie andasse in onda un anno in anteprima sulle tv canadesi (come è stato con la prima e con la terza) e un anno su Netflix (come è stato per la seconda, e sarebbe stato per la quarta se non l'avessero cancellata). Ora, il motivo dato per la cancellazione è stato che la serie non raggiungeva abbastanza visualizzazioni per portarla avanti. Onestamente a me sembra ridicolo perché non solo questa valutazione è stata fatta solo per le views canadesi (quando invece quelle di Netflix erano mondiali quindi coprivano un più ampio spettro di pubblico) ma anche senza alcun tipo di pubblicità da parte di Netflix la serie ha conquistato tantissimi fan. Fan che ancora ad oggi portano avanti l'hastag #renewannewithane su twitter con più di 11 mila tweet dalla cancellazione (sì, li seguo tutti i giorni dal fatidico 26 novembre), hanno parlato con ogni costumer service possibile e immaginabile (possibile che Disney+ sia interessato a portare avanti Anne?) e hanno addirittura finanziato un cartellone pubblicitario a Toronto per pubblicizzare la serie, e ieri e oggi anche a Times Square ce n'è uno (quello nella foto). Non ho mai visto tanta devozione da parte di un fandom. Non ce la meritiamo questa cancellazione.

Ad ogni modo, io penso onestamente che la terza si sia dimostrata all'altezza delle prime due e le abbia addirittura superate. Moira Walley-Beckett, la creatrice della serie, ha costruito una storia basata su dei classici meravigliosi adattandola con delle tematiche che stanno a cuore anche a noi oggi e non mi ha affatto delusa. Ci sono adattamenti più fedeli, come i film degli anni '80, ma adattarli anche ad una nuova generazione secondo me non è stata una scelta sbagliata.
Ma non solo per i temi, Moira è da elogiare per come è riuscita a rendere coese tre stagioni e far chiudere il cerchio su determinati momenti che - con i miei numerosi rewatch - non ho potuto non notare. Solo che questa non era decisamente una stagione finale.

Anche diverse celebrity hanno abbracciato la causa dei fan riconoscendo la bellezza della serie. Ryan Reynolds (sempre sia lodato) ha twittato direttamente a Netflix la sua opinione sulla cancellazione e anche Sam Smith ha detto che l'ha iniziata e la sta amando.

Ora, questo è il primo di una serie di 3 post. Vi ho parlato un po' della cancellazione e delle cose che stanno succedendo nel fandom ma vorrei poi parlavi di alcuni altri argomento. Nello specifico fare un piccolo elenco del perché secondo me diverse storyline sono rimaste aperte e invece di parallel che ho notato con le altre stagioni che mi hanno provato quanto Moira avesse pensato veramente alla serie come una cosa unica e non stesse scrivendo solo delle stagioni a sé, e quindi chissà cosa sarebbe ancora potuto venirne fuori.

Magari non vi interessa ma è un argomento che a me sta molto a cuore e ho in programma anche delle storie su Ig che possano accompagnare questi post. Spero che mi seguiate e che magari abbiate voglia di raccontarmi cosa pensate voi di Anne with an E!

#renewannewithane

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