Quanto amo Riordan? Tanto.
Titolo: Magnus Chase e gli Dei di Asgard - La Spada del Guerriero
Autore: Rick Riordan
Pagine: 519
Prezzo: 17,00€
Casa Editrice: Mondadori
Trama:
Secondo la mitologia nordica, quando un uomo muore valorosamente con le spada in mano diventa uno degli immortali guerrieri di Odino, il re degli dei. Magnus Chase, sedici anni e una vita di espedienti, non avrebbe mai immaginato di morire brandendo un'arma millenaria contro un gigante deciso a carbonizzare il Ponte di Boston e migliaia di innoccnti. L'ascesa al Valhalla, l'Olimpo nordico, è solo l'inizio pcr il giovane eroe. Tra bellicose valchirie, nerboruti guerrieri e sontuosi banchetti, Magnus sta per scoprire la sconvolgente verità: suo padre è il divino Freyr e il suo compito è ritrovare la Spada dell'Estate, scongiurando così il Ragnarok, il Giorno del Giudizio, in cui i Nove Mondi saranno distrutti e gli dei si scontreranno in battaglia con i giganti. La vita di Magnus è appena finita. Eppure è appena cominciata.
Voto: 4/5
Qualche tempo fa vi avevo parlato di Riordan e gli Dei Greci umiliandomi in un video. Oggi mi tocca dirvi due paroline sul suo approccio con la mitologia Nordica. E non vi preoccupate, prima o poi divorerò anche le Kane Chronicles e non mancherò di aggiornarvi... per la vostra gioia.
Io avevo già letto qualcosina sugli Dei Nordici grazie a Joanne Harris, ma è stato un milione di anni fa e, onestamente, non ricordo assolutamente niente di Le parole segrete. Tranne che ad un certo punto la protagonista fa un viaggio sottoterra e la immaginavo come una specie di talpa, ma non è il caso di continuare questo discorso imbarazzante.
E anche se non contiamo i Thor, Loki e compagnia usciti dalla Marvel, che hanno ben poco a che fare con questo libro.
Quindi, con Magnus Chase è stato un po' come ripartire da zero. Ma siccome il nostro Magnus ne sa ben poco più di un lettore medio come me, è anche divertente vedere il suo approccio con questo universo a cui, di fatto, appartiene anche lui.
Divertente secondo me è proprio la parola chiave per i libri di Riordan, e magari anche per lui stesso! Se un giorno avrò la possibilità di conoscerlo, ve lo farò sapere. In ogni caso, non c'è una pagina che non mi abbia fatta sorridere.
In particolare, Magnus mi ricorda molto Percy. Mentre con la serie degli Eroi dell'Olimpo i personaggi si distaccavano molto (Leo escluso) dal buffone che era Percy, Magnus torna ad assomigliargli. La più grande differenza tra i due è che Percy ormai sa di essere un eroe, e riesce a destreggiarsi con la sua spada e il suo titolo, mentre Magnus si fa guidare da Jack, meglio conosciuto come La Spada dell'Estate, e non è ancora del tutto pronto ad affrontare la componente mitologica del suo mondo da solo.
Certo, il legame con i Greci non si esaurisce qui, perché Annabeth, che appare all'inizio e alla fine del volume, è la cugina di Magnus. Ho idea che la vedremo di nuovo nei volumi successivi (oltre che nella serie su Apollo, prevista per il 2016) e non mi dispiace affatto.
Ovviamente il nostro Magnus non viaggia da solo, ma ci sono con lui un nano, un elfo, e la sua Valchiria. Rispettivamente Blitz, Heart e Sam. Ognuno ha la sua particolarità: un nano appassionato di moda, un elfo sordo con la passione per la magia e una valchiria cacciata dalle valchirie figlia di un dio importante. Ora, tutti e tre mi sono piaciuti per il loro carattere e la determinazione, quindi spero sinceramente di rivederli nel prossimo libro, che sarà intitolato Il Martello di Thor, anche se non ne sono certa al 100%.
Rick Riordan è riuscito ancora una volta ad imbastire una storia scorrevole, veloce, ma ugualmente intrigante ed adatta a tutti. Non avrei potuto chiedere di meglio e Magnus non potrebbe volere narratore migliore. La mia stima per quest'uomo è cresciuta esponenzialmente nel 2015 e spero davvero di incontrarlo un giorno. E' sicuramente l'autore uomo di cui ho letto più libri.
Purtroppo chi non apprezza il lato un po' sciocco della narrazione, proprio perché nel carattere dei personaggi che spesso non riescono a trattenere la battuta neanche a morire, non sono i libri che fanno per voi. Ma se invece farvi due risate e prendere sul serio solo determinati elementi - l'amore, la morte, i nemici secolari e le imprese epiche, che sono ingredienti fondamentali di tutti questi romanzi - non vi dispiace, potreste scoprire qualcosa di nuovo proprio come è successo a me.
In particolare, Magnus mi ricorda molto Percy. Mentre con la serie degli Eroi dell'Olimpo i personaggi si distaccavano molto (Leo escluso) dal buffone che era Percy, Magnus torna ad assomigliargli. La più grande differenza tra i due è che Percy ormai sa di essere un eroe, e riesce a destreggiarsi con la sua spada e il suo titolo, mentre Magnus si fa guidare da Jack, meglio conosciuto come La Spada dell'Estate, e non è ancora del tutto pronto ad affrontare la componente mitologica del suo mondo da solo.
Certo, il legame con i Greci non si esaurisce qui, perché Annabeth, che appare all'inizio e alla fine del volume, è la cugina di Magnus. Ho idea che la vedremo di nuovo nei volumi successivi (oltre che nella serie su Apollo, prevista per il 2016) e non mi dispiace affatto.
Ovviamente il nostro Magnus non viaggia da solo, ma ci sono con lui un nano, un elfo, e la sua Valchiria. Rispettivamente Blitz, Heart e Sam. Ognuno ha la sua particolarità: un nano appassionato di moda, un elfo sordo con la passione per la magia e una valchiria cacciata dalle valchirie figlia di un dio importante. Ora, tutti e tre mi sono piaciuti per il loro carattere e la determinazione, quindi spero sinceramente di rivederli nel prossimo libro, che sarà intitolato Il Martello di Thor, anche se non ne sono certa al 100%.
Rick Riordan è riuscito ancora una volta ad imbastire una storia scorrevole, veloce, ma ugualmente intrigante ed adatta a tutti. Non avrei potuto chiedere di meglio e Magnus non potrebbe volere narratore migliore. La mia stima per quest'uomo è cresciuta esponenzialmente nel 2015 e spero davvero di incontrarlo un giorno. E' sicuramente l'autore uomo di cui ho letto più libri.
Purtroppo chi non apprezza il lato un po' sciocco della narrazione, proprio perché nel carattere dei personaggi che spesso non riescono a trattenere la battuta neanche a morire, non sono i libri che fanno per voi. Ma se invece farvi due risate e prendere sul serio solo determinati elementi - l'amore, la morte, i nemici secolari e le imprese epiche, che sono ingredienti fondamentali di tutti questi romanzi - non vi dispiace, potreste scoprire qualcosa di nuovo proprio come è successo a me.
I miti non sono altro che storie sulle verità che abbiamo dimenticato
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