lunedì 18 agosto 2014

Recensione - The Iron Daughter, di Julie Kagawa

Ash, Ash, Ash!
[Inedito in Italia]
Titolo: The Iron Daughter
Autore: Julie Jagawa
Pagine: 406
Prezzo: 6.99£
Casa Editrice: MiraInk (Harlequin)

Trama:
Metà principessa della Corte d'Estate, metà umana, Meghan non si è mai inserita da nessuna parte. Lasciata dal principe d'Inverno che pensava fosse innamorato di lei, è prigioniera della Regina della Corte d'Inverno. E mentre la guerra dilaga tra Estate e Inverno, Meghan sa che il vero pericolo proviene dalle Iron Fey - fate create con il ferro che solo lei e il suo principe assente hanno visto. Ma nessuno le crede.
C'è anche di peggio, i poteri da Fata di Meghan sono spariti. E' bloccata nel regno delle Fate con solo la sua intelligenza ad aiutarla. Fidarsi di qualcuno sarebbe da pazzi. Fidarsi del principe che l'ha tradita, sarebbe mortale. Me anche mentre inizia ad accorgersi di avere dei poteri sul ferro, Meghan non può smettere di ascoltare i sussurri del suo cuore decisamente-troppo-umano.

Voto: 4/5
The iron daughter - inedito in italia -  è il secondo volume della The Iron Fey series, formata Julie Kagawa. Il primo volume mi aveva conquistata, che ne sarà stato del secondo?

Siamo tornati a Tir Na Nog, nel NeverNever (il regno delle Fate), territorio sotto il controllo della corte Unseelie, la Corte d'Inverno, con la glaciale regina Mab e i suoi tre eredi: Sage, Rowan e Ash. Chi ci piace? Ash. Chi non ci piace affatto? Rowan. O, almeno, questo dal punto di vista di Meghan, la nostra protagonista, che si trova intrappolata alla corte della regina senza che nessuno venga a/voglia salvarla.
Ma mentre i nostri protagonisti sono impegnati a risolvere questioni politiche (dopo tutto la corte Unseelie sta tenendo prigioniera una principessa della corte Seelie, quindi ci sono delle complicanze) le schiere delle Iron Fey (le Fate di Ferro, che hanno il potere di distruggere la magia di entrambe le Corti sopracitate) avanzano implacabili. E qualcuno deve fermarle.

Io adoro Ash, ma si era capito già dal primo libro. E' ferito per la morte di Ariella, ma allo stesso tempo ama davvero Meghan, la ama come pensava di non poter più fare e vuole solo proteggerla, perché sa che due membri di Corti diverse non potranno mai stare insieme.
Meghan mi piace perché nonostante il triangolo Ash-Meghan-Puck, nonostante i piccoli momenti di dubbio e indecisione, sa chi in realtà ama davvero. Ma soprattutto, sa che anche se ami una persona non puoi perdonargli qualsiasi cosa. Insomma, è innamorata ma non esiste solo lui nei suoi pensieri. Ed è questo che ho apprezzato di Meghan. 
Puck invece è quello che sdrammatizza e che fa battute anche se è ferito da ogni piccolo gesto di Meghan, e che nonostante tutto rimane innamorato di lei. Io di solito non simpatizzo per questo tipo di personaggi, ma per Puck ho fatto un'eccezione: non tifo per lui, ma non lo disprezzo come è capitato per altri. Anzi, se si levasse Meghan dalla testa forse mi piacerebbe ancora di più.

Lo stile della Kagawa mi è sempre piaciuto. Nonostante come inglese sia piuttosto complesso (soprattutto grazie alle tante creature fatate che non sempre riesco a riconoscere) si legge in fretta perché la storia ti prende e cattura la tua attenzione. L'unico problema che ho avuto con questo libro è che mi sono un pochino annoiata nei momenti in cui Ash era assente, ma quello penso dipenda semplicemente dalla mia adorazione ammirazione nei confronti del personaggio.

La storia ha comunque un bel ritmo, ci sono diversi colpi di scena e quindi non ci si annoia mai (assenza di Ash a parte :P). Soprattutto mi è piaciuto il finale, perché è decisamente la parte migliore, e anche la parte in cui si torna a parlare dei ricordi perduti nel primo volume, The Iron King.

Se avete modo di leggere questi libri, io ve li consiglio davvero. E poi, quanto sono belle quelle copertine sbrilluccicose?!

Non sfiderei Oberon per una persona qualunque. Ma, per te... 
Tornerei dal mondo dei morti per te.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...