Ebbene sì, oggi recensione ^^ A che libro sarà toccata la malaugurata sorte di cadere nelle mie grinfie di Principessa? :P
Titolo: Kill all Enemies
Autore: Melvin Burgess
Pagine: 280
Prezzo: 16, 00 €
Casa Editrice: Mondadori (Chrysalide)
Trama: Cosa succede se non hai altro se non la tua rabbia a cui attaccarti per sopravvivere? E se il mondo che ti è intorno sembra frantumarsi a ogni passo? Billie sa di non avere più possibilità. Non può più farsi trovare in una rissa, a picchiare chiunque la provochi. Verrebbe cacciata dall'ennesima famiglia affidataria e dall'ennesima scuola. Invece ci ricasca. Chris da quattro anni si rifiuta sistematicamente di studiare, eppure è intelligente e sveglio. I professori non lo sopportano più e all'ennesima provocazione lo sbattono fuori. Rob è considerato un violento, ma in realtà è il più indifeso di tutti, e sembra impossibile che riesca a uscire dall'ennesimo guaio in cui si è cacciato. Tutti, là fuori, saprebbero raccontare la loro storia, infarcendola di bugie, però Billie, Chris e Rob non l'hanno mai veramente raccontata a nessuno. Ma la musica migliore viene quando sei costretto a improvvisare, e allora la rabbia diventa uno strumento da suonare, perché la cosa più difficile, a volte, è farsi ascoltare. Bruciante, crudele e diretto come un pugno in faccia o il primo amore...
Voto: 2/5
Kill All Enemies si presenta come un libro che intende affrontare alcuni dei problemi peggiori degli adolescenti: l'affidamento, il sentirsi escluso o diverso, i problemi in famiglia.
Mi aspettavo davvero che questo libro fosse un pugno nello stomaco, come annuncia la trama stessa, che mi tramortisse fino ad entrarmi dentro. Così non è stato.
O meglio: in un certo senso lo è stato, ma purtroppo non in positivo.
Lo stile dell'autore non mi ha soddisfatta: avrei evitato tante espressioni che mi sono risultate sgradevoli, nonostante non fossero parolacce. E ci sono alcune immagini che non mi sono davvero piaciute, in primis quello di un ragazzo ricoperto di lumache spiaccicate.
Parlando dei personaggi, invece, nessuno mi ha particolarmente colpita: Billie, che fa a botte per natura, che ha cambiato mille famiglie affidatarie e non si può fidare di nessuno; Chris, che si rifiuta da anni di studiare; e Rob, lasciato dalla mamma con un finto patrigno. Sono figure più o meno già viste, piene di problemi. Alcuni di questi problemi, però, risultano del tutto ridicoli: insomma, perchè non dovresti fare i compiti come tutti gli altri?!
L'osservatore è portato a provare compassione, ma io non ci sono riuscita. Anche loro mi sembravano a tratti personaggi con un potenziale, con una bella storia da raccontare, e in altri momenti degli stupidi. Compiono azioni illogiche di cui poi si rendono conto e vorrebbero magari rimediare... ma perchè non pensarci un millisecondo prima?!
In generale, posso dire che mi ha deluso. Pensavo ad una storia che parlasse di adolescenti pieni di ostacoli in modo avvincente, che riuscisse a farmeli sentire davvero vicini, e invece sono rimasta indifferente. Sicuramente altri la penseranno diversamente, e se a loro è piaciuto meglio così.
Non credo sia nemmeno il mio genere
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