lunedì 9 settembre 2019

I libri della Readathon #1 | Recensione: Landline, di Rainbow Rowell

Come (forse) sapete da diversi anni io ho una squad di amici blogger e amanti dei libri. È un gruppo fatto di eventi, firmacopie e sopratutto di sushi... e una volta all'anno, negli ultimi tre anni, abbiamo una readathon. Si tiene di solito in agosto e ogni anno partecipano sempre più persone, il che mi rende molto felice. Ci trovate, tra l'altro, su IG a @bs.squadreadathon.
Quest'anno ho completato una graphic novel e due libri e volevo giusto parlarvene.

Titolo: Ti chiamo sul fisso
Autore: Rainbow Rowell
Pagine: 352
Prezzo: 18, 50€
Casa Editrice: Piemme

Trama:
Se ti capitasse una seconda possibilità in amore, faresti di nuovo la stessa scelta? Se si parla di macchine del tempo, un semplice telefono non sembrerebbe il modo più sofisticato di viaggiare nel passato... Eppure quando Georgie, madre di due bambini e autrice televisiva perennemente sotto stress, mette piede nella casa della sua infanzia, e in un momento di nostalgia alza la cornetta del vecchio telefono fisso - un vero reperto archeologico -, improvvisamente è trasportata a quindici anni prima. Non nel senso che può vedere il suo passato. Ma nel senso che può telefonargli. Sperando che il passato risponda. Sperando che Neal, quello che oggi è suo marito e allora stava per diventare il suo fidanzato, risponda... Perché se c'è una cosa che Georgie cambierebbe della sua vita è il modo in cui il suo matrimonio si è pian piano spento, fino a ridursi a quello che è oggi. Forse parlando al telefono con il Neal di ieri potrà rimediare a cose che oggi sembrano irrimediabili. Forse quello stupido telefono, così antiquato da essere ancora attaccato a un filo, può davvero darle una mano...

Voto: 4/5

Ho finalmente recuperato l'ultimo libro che mi mancava di Rainbow (sì, non ho mai finito Carry On, ma tutti gli altri li ho letti giuro). E che dire, la Rowell non si smentisce mai.

Uscito in Italia qualche anno fa col titolo di Ti chiamo sul fisso, tratta della storia di Georgie e Neal, una coppia in crisi. Se come me eravate un po' frenati dal fatto che di solito la Rowell scrive YA e invece questo è etichettato più come romanzo di adulti in realtà non dovete temere: il telefono magico che Georgie trova nella sua stanza non solo le permette di parlare con un Neal al college ma l'intero romanzo è intervallato da flashback sulla loro relazione e sulla vita di Georgie un po' in generale.

Quello che mi ha colpito in realtà è stato che, come mi hanno fatto notare, di solito nei libri della Rowell non succede molto. O meglio, lasciatemi spiegare. Ho parlato con un paio di persone che non sono mai rimaste impressionate (o folgorate, come me) dalle sue storie per il semplice fatto che sono molto spesso romanzi che non vanno da nessuna parte nel senso di misteri da risolvere o grandi plot twist. Si limitano a parlare di vite di persone e di problemi di persone e di relazioni tra persone. Che è già un ottimo, e vasto, bacino da cui attingere. Ma in effetti non c'è mai qualche grande segreto svelato alla fine, qualcosa che ti tiene col fiato sospeso. Qui un pochino sì. Per cui se qualcuno di voi ha avuto lo stesso problema con le sue storie, magari questo potrebbe piacervi più di altri. Tentate, non si sa mai.

In più devo dire che sia Neal che Georgie non sono personaggi che di per sè mi sarebbero potuti piacere. D'altronde sono loro stessi, i loro caratteri e le loro priorità che li portano ad avere problemi quindi perfetti non potevano di certo essere. Qui però funzionano. Il modo in cui la storia è strutturata, nel periodo natalizio tra l'altro, rende tutto molto interessante e secondo me si riescono anche a capire determinate decisioni e comportamenti.

L'escamotage del telefono che chiama il passato è veramente molto interessante secondo me e aggiunge quell'elemento di realismo magico che ogni tanto mi piace leggere. Di solito preferisco il mondo magico con tutte le regole e il perché le cose funzionano così, non mi piace restare all'oscuro, ma qui è un elemento talmente piccolo, benché fondamentale, che non mi ha dato troppo fastidio. Il telefono chiamava nel passato perché doveva essere così e basta.

Ora non mi resta che attendere il prossimo romanzo da divorare: Rainbow ha appena pubblicato Wayward Son, il seguito di Carry On, e anche la graphic novel Pumpkinheads (su cui non vedo l'ora di mettere le mani), ma io ho bisogno di qualcosa come Fangirl o il seguito di Eleanor&Park, che ha più volte detto che potrebbe scrivere e poi non ha mai scritto. Io aspetto. Da qui non mi muovo.

Non sapevo cosa mi mancava prima di incontrarti

1 commento:

  1. Ciao Chiara! Letto anni fa, sulla scia dell'entusiasmo di Fan Girl, e lo avevo proprio mal sopportato. Momento sbagliato, forse?
    Ne ho un brutto ricordo. :(

    RispondiElimina

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