mercoledì 31 maggio 2017

Blogtour | Tutta colpa di un fulmine - Domande all'autrice

Eccoci qui con un nuovo Blogtour! Oggi parliamo di Tutta colpa di un fulmine, di Arianna Leoni, e sotto vi lascio qualche domandina all'autrice.


Titolo: Tutta colpa di un fulmine
Autore: Arianna Leoni
Pagine: 206
Prezzo: €17,00 
Casa editrice: Mondadori


Trama: Virginia pensa che i maschi siano creature maleodoranti che ascoltano musica trash, studiano il minimo e alle ragazze fanno complimenti romantici come il morbillo. Suo fratello gemello Leon pensa che le femmine siano secchione, perfettine, frignone e divertenti come una verifica a sorpresa. Ma cosa sanno davvero i ragazzi delle ragazze e viceversa? A causa di un fulmine Virginia e Leon si ritrovano l'uno nel corpo dell'altra. Brufoli compresi. Virginia teme che il nuovo Leon possa rovinarle la media scolastica e Leon è costretto a una sessione di shopping (con tanto di sfilata!), prima di convincersi che maschi e femmine non sono poi così diversi. Ma, anzi, hanno tante cose da dirsi...

Ecco le mie domande all'autrice! Pronti?

È un classico quel momento tra infanzia e adolescenza in cui le ragazze e i ragazzi si odiano. è successo lo stesso anche a te a quell’età? è da questo che è nata l’idea del romanzo? Hai qualche aneddoto da raccontarci in proposito?

La rivalità tra maschi e femmine a quell’età nasconde in realtà una grande voglia di conoscersi. Ma ci sono di mezzo la paura di ciò che è sconosciuto e l’orgoglio di non ammettere questa curiosità. E sì, lo ammetto, anche io ero divisa tra timore e curiosità, e cercavo di nasconderlo. Sarebbe bello poterci scambiare per davvero: vivere per un po’ nei panni di altre persone ci aiuterebbe ad abbattere pregiudizi e stereotipi, e ci renderebbe più comprensivi. Ciò non è possibile, ma l’idea è affascinante e per questo continuiamo a scrivere storie di scambi immaginari; questa è la mia. Era un tipo di storia che avevo sempre desiderato scrivere, prima o poi: l’editore ha pensato che fosse una buona idea, e così eccoci qua!


Mi è piaciuta molto anche la struttura del romanzo: la divisione in settimane e i due punti di vista diversi, in modo da capire cosa pensano sia Virginia che Leon. La storia vera e propria è narrata da Virginia, mentre le riflessioni di Leon sono in fondo, in corsivo, come se fosse un diario. Hai provato altre modalità mentre scrivevi il romanzo? E hai scritto prima tutta la parte di Virginia e poi quella di Leon, oppure le hai scritte in contemporanea?

Nel momento in cui ho deciso di raccontare la storia di uno scambio, ho capito subito che avrei dovuto dare spazio a entrambe le voci. Ho scritto i due punti di vista in sequenza per ogni giornata, così come li leggete, richiamando quando possibile elementi dall’uno all’altro, perché si specchiassero e mostrassero la stessa cosa da due angoli diversi. Ma se è stato relativamente facile calarmi nei panni di Virginia, perché da femmina potevo immaginare quanto sarei andata nel panico a diventare maschio, con Leon è stato difficilissimo: io sono una scrittrice femmina… che scrive cosa pensa un maschio… che diventa femmina! C’è voluto un doppio salto di immaginazione, che mi ha messo alla prova in più di un’occasione.


Ultima domanda. Nel romanzo si parla di ragazzini di 13 anni. Per avvicinarti a loro hai fatto riferimento a qualcosa? Romanzi, film, musica... raccontaci.

Il mondo degli adolescenti è molto complesso ed è difficile per un adulto al passo. Non bastano i ricordi, anzi spesso sono un ostacolo, perché il mondo dei 13enni di ora è molto diverso da quello di quando avevo la loro età (più o meno vent’anni fa). Ho letto romanzi che parlassero di ragazzi contemporanei e quando mi sono servite informazioni specifiche ho fatto ricerche in rete, oppure chiesto a colleghi con figli di quell’età; tuttavia, nonostante la buona volontà, ho scritto ugualmente qualche imprecisione. Cercherò di migliorare con le prossime storie. Il mondo degli adolescenti è spesso sottovalutato e semplificato dagli adulti, che tendono a dare giudizi sommari senza voler davvero conoscere i giovani; io voglio imparare ad ascoltarli.

Ricordatevi di passare a leggere le altre tappe!

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