Ecco qui, come promesso: questa è la traduzione completa dell'intervista fatta a Cassandra Clare e Dominic Sherwood il 16 April 2016. Spero che vi piaccia e mi raccomando, arrivate fino in fondo per la Seconda Parte!
Vi ricordo che avete ancora qualche giorno per vincere una copia autografata dalla Clare di Signora della Mezzanotte e una foto autografata da Dominic! Trovate il post
QUI.
I: Allora, Lady Midnight è il tuo ultimo libro. La mia prima domanda è questa: all'inizio, quando stavi scrivendo i primi libri della serie, quanto sapevi di cosa sarebbe successo in questo libro?
C: Intendi quando stavo pensando al primo libro?
I: Sì, avevi idea di cosa sarebbe successo in futuro?
C: Beh, sapevo che era un mondo molto grande e che in quel mondo c'erano molte storie. E avevo programmato tutta la storia di The Mortal Instruments. Ma di solito quando sto scrivendo una storia mi vengono le idee per la successiva, quindi mentre scrivevo TMI mi è venuta l'idea per The Infernal Devices e dopo quello mi è venuta l'idea per The Dark Artifices. Probabilmente mentre scrivevo Città degli angeli caduti, perché i Blackthorne vengono menzionati e appaiono per la prima volta in Città delle anime perdute.
I: Ovviamente quando scrivi inserisci dettagli di altre serie e personaggi. Come diavolo hai fatto a tenere traccia di tutto?
C: Mi aiuta la mia amica Kat, che è seduta laggiù! Ho questa cosa a casa che chiamo La Bibbia, che mi dato una mano a tenere insieme le linee temporali. Abbiamo dei post-it attaccati al muro, con scritte delle date e diversi dettagli. Ad esempio dettagli su ogni personaggio, anche cose che non sono mai finite nei libri ma è buono sapere comunque. Cose del genere! Ho un'assistente a tempo pieno che lavora con me sui libri e che tiene conto di tutto ciò. Quindi io consulto La Bibbia, parlo con lei e risolviamo i problemi.
I: C'è mai stato qualcosa che volevi fare, che volevi inserire nei libri, ma che non hai potuto fare per qualcosa che hai scritto in precedenza?
C: Sì, in effetti sì. Ci sono state un sacco di cose, ma temo che alcune siano degli spoiler quindi... Comunque ci sono spesso dei momenti in cui penso "Oh, mi piacerebbe fare così" ma non posso perché non ha senso se si considera tutto quello che è successo prima.
I: E' stato interessante vedere come avere Emma come protagonista ha cambiato il modo in cui tu racconti la storia. In particolare perché, ovviamente, Clary scopre tutto strada facendo mentre Emma è cresciuta in questo mondo. Questo come ha influito sulla storia che hai raccontato?
C: Beh, innanzitutto Emma è una persona molto diversa da Clary. E' molto determinata, in particolare su una cosa: scoprire quello che è successo ai suoi genitori, così che possa vendicarli e risolvere questo mistero. Mentre Clary sta cercando di trovare il suo posto in questo mondo molto strano e sconosciuto. Emma si sente a casa in questo mondo, lei sa come funziona il mondo dei Nascosti e degli Shadowhunters, è molto sicura di sé, il che da al libro un tono diverso. Ovviamente è diversa anche la struttura di un libro in cui introduci elementi senza doverli spiegare al lettore: quando li trovi li conosci già perché hai letto i libri precedenti o se non li hai letti vengono comunque spiegati nel testo, ma non troppo esplicitamente. Non parli al lettore e non gli dici "Ecco come funziona". Questo ha avuto molto a che fare anche con il fatto che il libro inizia e finisce con Kit, in modo che io potessi inserire alcune delle informazioni che altrimenti potremmo non sapere. Ma a parte questo penso che Emma abbia la sua voce, Tessa ha la propria e Clary un'altra ancora, quindi questo fa si che i libri siano diversi.
I: Hai fatto un accenno al fatto che c'è un mistero in questo libro. Al contrario di altri, questo volume ha un elemento da romanzo giallo. E' stato divertente scriverlo?
C: Pensavo che sarebbe stato divertente! Mi piacciono molto i noir e i gialli, specialmente se sono ambientati a Los Angeles. Uno cosa alla Philip Marlow. E siccome a me piacciono tanto pensavo davvero che sarebbe stato divertente scriverne uno; solo che poi mi sono seduta e ho detto "Oddio, questo è troppo complicato". Devi preparare le scene e gli indizi, e decidere chi sa cosa, e niente può essere ovvio. E' stato davvero difficilissimo e ha fatto aumentare la mia stima nei confronti di coloro che scrivono gialli. E' stato divertente, ma è stata anche una grande sfida. E quando l'ho finito ho pensato "Non voglio farlo mai più".
I: Allora, cosa c'è stato prima: l'idea che i Parabatai non possano stare insieme, o la storia di Emma e Julian?
C: L'idea che i Parabatai non possano stare insieme è stata sullo sfondo dei libri per un po' di tempo, e ho avuto questa idea perché i Parabatai sono basati su i guerrieri Greci. C'è questa teoria di un esercito composto solo da coppie che avevano una relazione sentimentale. Credevano che così avrebbero combattuto con più fervore, l'uno per l'altro. E ho pensato di capovolgere la cosa, di renderla l'opposto: coppie di guerrieri che non hanno una relazione sentimentale, e devi vedere come funziona perché hanno questo legame incredibilmente stretto che è amore, un amore molto intenso ma non è amore romantico. Quindi bisogna vedere come funziona il tutto. E capire perché l'amore romantico è diverso dall'amicizia o dagli affetti familiari e tutti gli altri tipi di amore che conosciamo, quindi ho pensato che fosse interessante e volevo tirar fuori qualcosa da lì. L'idea di Emma e Julian è arrivata dopo tutto questo.
I: In Lady Midnight scopriamo le ragioni per cui il Conclave non è interamente buono. E anche il rapporto che il Conclave ha con le malattie mentali. Questo aspetto lo ritroveremo anche nei volumi successivi? Interferirà col modo in cui vediamo il Conclave?
C: Beh, mentre proseguiamo con la serie il Conclave è diventato sempre più cattivo, in un certo senso. The Mortal Instruments è finito con una decisione del Conclave che io trovo davvero cattiva. Do per scontato che tutti abbiate letto TMI! Credo che il Conclave sia stato troppo punitivo, e mi sono chiesta cosa possa succedere quando punisci così tanto delle persone. Se avessero mostrato un po' di umanità avrebbero potuto fare un tratto più umano con le Fate, ma non lo fanno. Scelgono l'opzione più malvagia. E sono le decisioni del genere che poi ti si rivoltano contro.
E in Lady Midnight siamo cinque anni dopo, il Conclave ha dovuto convivere con questa decisione per cinque anni e in questo tempo il Conclave ha avuto modo di diventare una forza più malvagia, perché vivono seguendo questa legge oscura.
E per me, mentre ci sono sempre dei cattivi nelle mie storie, e c'è da dire che ne incontriamo uno in Lady Midnight e ne avremo altri, il grande cattivo nel corso della storia è in realtà il Conclave. Perché finché non ci sarà una riforma del Conclave non credo che gli Shadowhunters che noi conosciamo saranno in grado di comportarsi nel modo giusto.
I: Una delle citazioni che mi è davvero rimasta impressa, una cosa che Cristina dice ad Emma, è "Nessuno è il cattivo della propria storia". In qualche modo riflette l'idea che stavi cercando di esplorare?
C: Penso che sia un'idea importante per il fatto che quando scrivo dei cattivi, di persone che fanno cose cattive, cerco sempre di capire quale sia il loro obbiettivo. Se fossero loro a raccontare la storia, cosa racconterebbero? Perché non credo che loro pensino "Io sono una persona cattiva e queste persone stanno cercando di uccidermi". E quello sarebbe concepibile. Hanno le loro ragioni per fare quello che fanno e la ricerca di vendetta di Emma viaggia in parallelo con la ricerca di vendetta del cattivo. Sono entrambe persone in cerca di vendetta e mentre la vendetta che vuole Emma va bene quella del cattivo non va bene, in quanto oltrepassa i limiti. Sai, non importa cosa stai facendo, pensi sempre di essere nel giusto. Veniamo tutti a capo con delle giustificazioni e delle storie da raccontare a noi stessi che ci portino a pensare che quello che stiamo facendo sia giusto. E per me questa è una caratteristica interessante in un antagonista, perché un antagonista che è un antagonista solo per essere cattivo, non mi sembra plausibile. Ma una persona vera che ha delle motivazioni reali è molto più interessante.
I: Questo libro è ovviamente ambientato a Los Angeles. Quali sono stati i limiti di quell'ambiente e quali le opportunità di avere uno scenario nuovo rispetto a New York o Londra?
C: Ci sono dei limiti nel senso che LA è una città molto giovane, e lo riconosco soprattutto oggi che sono qui a Londra e non a New York. Voglio dire, Los Angeles ha solo 150 anni, 200 al massimo, il che è niente. E quindi, se parliamo della storia degli Shadowhunters nella città ho dovuto ragionare so come avrebbe potuto funzionare, siccome appunto la città e il resto non sono vecchi. Ma è stato molto affascinante per me scrivere del posto in cui sono cresciuta. Per me è stato un continuo chiedermi "Dove andavo io quando ero ragazza? Quali posti mi sembravano interessanti? Dove andavo per stare da sola? Dove mi vedevo con gli amici? Dove andavamo la sera quando non c'era nessun posto in cui andare" e ho messo tutto questo nel libro. Quindi è stato quasi come tornare a casa.
I: Backstage abbiamo parlato un po' a proposito delle teorie dei fan. Perché io, dopo aver finito Lady Midnight ho fatto qualche ricerca su google e youtube e mi sono sorpresa di quante teorie ci fossero in giro. Tu le leggi mai?
C: Sì, ne conosco alcune.
I: E interagisci mai con i fan o...
C: No! Io credo che sei hai una teoria, che sia giusta o sbagliata, riceverai sempre la stessa risposta: "E' una bella teoria!".
I: Quindi non posso chiederti quali sono le tue teorie sbagliate preferite, perché se dici che sono sbagliate...
C: Beh, posso parlarvi di una teoria di... credo fosse Christine, una booktuber (la youtuber PolandBanansBooks), la adoro! Ho ricevuto un sacco di messaggi in proposito ed è tutta colpa sua: aveva questa teoria secondo la quale Isabelle non era figlia dei suoi genitori ma era in realtà figlia di Valentine. E questa cosa mi ha creato cos' tanti problemi perché la gente ha continuato a chiedermi se era vero e la risposta è no, Isabelle è davvero figlia dei suoi genitori! Valentine amava veramente sua moglie e non l'ha mai tradita. E' un uomo cattivo ma, ci risiamo, ha scritto la sua storia, era cattivo ma non ha mai tradito Jocelyn. Non l'ha fatto e Isabelle è soltanto Isabelle.
I: E ovviamente sta andando in onda su Netflix la serie tv tratta dai tuoi libri. Com'è vedere il tuo mondo sullo schermo?
C: Beh, è strano. Voglio dire, specialmente perché è successo due volte. Sai, prima come film e ora come serie tv. Ssono entrambi interpretazioni molto diverse dei libri e nessuna delle due... Ecco, sono uscite da due interpretazioni opposte e immagino che tu non possa mai ottenere qualcosa che rispecchia completamente quello che hai pensato nella tua mente. E sai, ci sono i produttori, e gli sceneggiatori e altra gente che vuole fare la serie come dicono loro e... Per me è come vedere una fanfiction dei libri ambientata in un altro universo (alternate universe). Quando la guardo penso "ma hanno dei computer?" E devo ancora capire cosa ci fanno esattamente coi computer...
Trovate
QUI la seconda parte. Le ho separate per alleggerire il tutto, visto che era molto lunga.