lunedì 25 luglio 2016

Recensione - Tutta la luce che non vediamo, di Anthony Doerr

Adorato è dir poco.
Titolo: Tutta la luce che non vediamo
Autore: Anthony Doerr
Pagine: 509
Prezzo: 19,00€
Casa Editrice: Rizzoli

Trama: 
È il 1934, a Parigi, quando a Marie-Laure, una bambina di sei anni con i capelli rossi e il viso pieno di lentiggini, viene diagnosticata una malattia degenerativa: sarà cieca per il resto della vita. Ne ha dodici quando i nazisti occupano la città, costringendo lei e il padre a trovare rifugio tra le mura di Saint-Malo, nella casa vicino al mare del prozio. Attraverso le imposte azzurre sempre chiuse, perché così impone la guerra, le arriva fragorosa l'eco delle onde che sbattono contro i bastioni. Qui, Marie-Laure dovrà imparare a sopravvivere a un nuovo tipo di buio. In quello stesso anno, in un orfanotrofio della Germania nazista vive Werner, un ragazzino con i capelli candidi come la neve e una curiosità esuberante per il mondo. Quando per caso mette le mani su una vecchia radio, scopre di avere un talento naturale per costruire e riparare questi strumenti di fondamentale importanza per le tattiche di guerra, un dono che si trasformerà nel suo lasciapassare per accedere all'accademia della Gioventù hitleriana, e poi partire in missione per localizzare i partigiani. Sempre più conscio del costo in vite umane del suo operato, Werner si addentra nel cuore del conflitto. Due mesi dopo il D-Day che ha liberato la Francia, ma non ancora la cittadina fortificata di Saint-Malo, i destini opposti di Werner e Marie-Laure convergono e si sfiorano in una limpida bolla di luce.

Voto: 5/5

Alla faccia di chi dice che non leggo niente con un po' di spessore (cosa, per altro, assolutamente falsa) eccomi qui a parlarvi del Premio Pulitzer 2015, Tutta la luce che non vediamo.

Aprite gli occhi e guardate tutto quello che potete prima che si chiudano per sempre.

Di cosa parla? Di Marie-Laure, una ragazza francese che ha perso la vista al compiere dei sei anni e che nonostante la guerra non rinuncia a vivere, e Werner, cresciuto in un orfanotrofio tedesco e destinato a diventare un soldato del Reich. In qualche modo le loro vite sono indissolubilmente legate, anche se non subito ci è chiaro. E hanno qualcosa in comune più del singolo incontro che condividono.

Ma non parliamo solo di loro: Fredrick, l'amico di Werner e Jutta, la sorella; il padre di Marie-Laure e Etienne, lo zio che non si può fare a meno di amare; e tutta una serie di personaggi che in qualche modo si incastrano l'uno nella vita dell'altro, magari senza essersi mai visti.

Avete presente quanto un libro viene descritto con un rollercoaster di emozioni, una montagna russa per dirla all'italiana? Ecco. All the light we cannot see - titolo originale - mi ha fatto provare qualsiasi tipo di sentimento nel giro di 500 pagine: avevo paura della guerra, ero cieca perché non potevo vedere niente attraverso gli occhi di Marie-Laure, ero affamata quanto i personaggi, ero triste, innamorata, curiosa, disperata, felice, straziata e coraggiosa, tutto in una volta e un'emozione per pagina.

Non vuoi vivere prima di morire?

Oltre a tutto questo, ovvero un attaccamento assurdo per i personaggi come se fossero qui con me tutto il tempo, il libro è, senza alcuna sorpresa, scritto benissimo. E lui stesso è il primo a farci notare quanto lo stile, l'attenzione che un autore mette nei suoi lavori: "If the sentences are meticulously made, I’ll read anything, [...]. The only books I give up on are texts where the writer’s attention is concentrated so heavily on narrative questions that his or her use of language becomes careless." (qui trovate la fonte; traduzione: "Se le frasi sono scritte meticolosamente, leggerei di tutto, [...]. Gli unici libri che abbandono sono quelli in cui l'attenzione dell'autore è così concentrata sulle questioni narrative che non fa caso al linguaggio.")

Insomma, quando i libri mi piacciono troppo sapete che faccio fatica a parlarne, quindi abbiamo quasi
finito con la recensione di oggi.
 Non vi dico che sarà una passeggiata, potrebbe volerci del tempo a leggerlo e potrebbe anche lasciarvi insoddisfatti se vi aspettate una storia d'amore (come, ahimè, la trama sembra sottintendere), ma potreste anche trovarvi sorpresi da tutto il lavoro - 10 anni per finirlo -  che Anthony Doerr ha impiegato in questo volume. 

Ora lasciate un piccolo spazio per esprimere uno spoiler [evidenziate per leggere]:OMMIODDIO, ma come la mettiamo col fatto che Werner muore, innamorato di Marie-Laure che lo ha tenuto in vita per così tanto tempo, che ha letto per lui senza neanche saperlo, e l'ha incontrata solo una volta... mentre lei non sa quanto sia stata importante per lui? Oh. Mio. Dio. Ho bisogno di un minuto.


Werner dice: “Sei molto coraggiosa”.
Lei abbassa il secchio. “Come ti chiami?”
Glielo dice; lei risponde: “Quando ho perso la vista, Werner, mi hanno detto che ero coraggiosa. Quando se n’è andato mio padre, mi hanno detto che ero coraggiosa. Ma il mio non è coraggio; non ho scelta. Mi sveglio e vivo la mia vita. Tu non fai lo stesso?”.

2 commenti:

  1. Perfetto.
    E' tra i libri belli che devo leggere quest'estate, croce sul cuore. :))

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  2. Oddio che bello, non conoscevo questo libro! Grazie per avere fatto la recensione! Piomba direttamente nella mia wish list. Anche io sono una che legge pochi romanzi come questi, ma come esattamente è successo a te, quando lo faccio ne rimango incantata.
    Un abbraccio gigante!
    Roberta

    RispondiElimina

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