lunedì 16 marzo 2015

Recensione - Il miniaturista, di Jessie Burton

Me felice di questa lettura!
Titolo: Il Miniaturista
Autore: Jessie Burton
Pagine: 439
Prezzo: 18,00 €
Casa Editrice: Bompiani

Trama:
In un giorno d'autunno del 1686, la diciottenne Petronella Oortman Nella-fra-le-nuvole è il soprannome datole da sua mamma - bussa alla porta di una casa nel quartiere più benestante di Amsterdam. È arrivata dalla campagna con il suo pappagallo Peebo, per iniziare una nuova vita come moglie dell'illustre mercante Johannes Brandt. Ma l'accoglienza è tutt'altra da quella che Nella si attendeva: invece del consorte trova la sua indisponente sorella, Marin Brandt; nella camera di Marin, Nella scopre appassionati messaggi nascosti tra le pagine di libri esotici; e anche quando Johannes torna da uno dei suoi viaggi, evita accuratamente di dormire con Nella, e anche solo di sfiorarla. Anzi, quando Nella gli si avvicina, seduttiva, memore dell'insegnamento della mamma ("Il tuo corpo è la chiave, tesoro mio"), lui la respinge. L'unica attenzione che Johannes riserva a Nella è uno strano dono, la miniatura della loro casa e l'invito ad arredarla. Sembra una beffa. Eppure Nella, che si sente ospite in casa propria, non si perde d'animo e si rivolge all'unico miniaturista che trova ad Amsterdam. Nella rimane affascinata da questa enigmatica figura che sembra sfuggirle continuamente, anche se tra loro si mantiene un dialogo sempre più fitto, senza parole, ma attraverso piccoli, straordinari manufatti che raccontano i misteri di casa Brandt. Amore e tradimento, rancori e ossessioni, sesso e sete di ricchezza s'incontrano tra i canali di Amsterdam...

Voto: 4/5

Come una ventata di aria fresca dopo tutta una serie di letture bruttine, Il Miniaturista mi ha tenuta con gli occhi attaccati alle pagine fino alla fine.

Sebbene l'inizio sia piuttosto lento (ci vuole un po' per entrare nel mondo di Nella, capirne le dinamiche e iniziare a svelare alcuni dei numerosi misteri che gli abitanti della sua nuova casa nascondono), dopo un centinaio di pagine sono rimasta sveglia fino a tardi per andare il più avanti possibile, finché gli occhi proprio non ce la facevano più.

Lo stile della Burton è prezioso, con un tocco di antico dato dai diversi termini tipici del 1600 e di Amsterdam, la città in cui l'intero romanzo è ambientato. Un aiutino ce lo da anche la lista di definizioni alla fine del libro, insieme ai guadagni tipici di alcuni personaggi e al costo della vita all'epoca, in modo da renderci meglio con dell'aspetto finanziario che nel romanzo gioca un ruolo abbastanza importante. Ma non vi preoccupate, non è affatto pesante e se come me ci capite poco non avrete alcun problema durante la letture.

Nonostante le numerose vicende che si susseguono nella casa della protagonista, sull'Ansa d'Oro, temporalmente l'intero romanzo si svolge in circa quattro mesi, da metà ottobre a metà gennaio del 1686-1687, mesi rigidamente scanditi dalle didascalie ad inizio di ognuna della quattro parti in cui il romanzo si articola.

Petronella, la nuova moglie di Johannes Brandt, è appena arrivata ad Amsterdam dalla campagna che il marito le regala uno stipetto, una miniatura esatta della sua nuova e lussuosa abitazione. Ma quando Nella inizia a ricevere dal miniaturista a cui ha commissionato i primi pezzi altri oggettini e, soprattutto, personaggi non richiesti l'inquietudine diventa un ingrediente fondamentale della vita della ragazza, appena diciottenne. E le miniature sembrano portare con sè tante verità che Nella non è pronta ad affrontare.

I personaggi del romanzo a dire la verità non sono poi così tanti, gli abitanti della casa che è il fulcro di tutta la storia sono pochi, ma tutti davvero ben caratterizzati. 
Petronella, all'inizio incerta ma che poi riesce a sostenere non solo sè stessa ma anche il marito e la cognata. Johannes, carismatico e brillante, che alla fine deve aver amato in qualche modo Nella. Marin, Otto e Cornelia, che lavorano insieme come una macchina ben oliata e che fanno sentire Nella estranea all'inizio. Jack Philips, che nonostante fosse inglese sono riuscita a detestare. E qualche altro più o meno rilevante.
E poi il miniaturista, che ha qualcosa in comune con Nella, e una capacità innata di capire le persone e quello che nascondono, un modo di osservare che va oltre il semplice sguardo.
Tutti nuovi, diversi, alcuni buoni, alcuni cattivi e altri incredibilmente buoni.

Mi sono appassionata alla loro storia, e vorrei davvero sapere che ne sarà dei personaggi. Spero abbiano un futuro felice.

Ogni donna è l'artefice della propria fortuna.

2 commenti:

  1. ''Ogni donna è l'artefice della propria fortuna'' ma che bella frase ♥ Da come lo descrivi sembra uno di quei libri che ti catapultano in un altro mondo completamente *--*

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