lunedì 2 maggio 2016

Recensione - Wolf, di Ryan Graudin

AHHHH! Datemi il seguitooo!
Titolo: Wolf
Autore: Ryan Graudin
Pagine: 400
Prezzo: 14,90€
Casa Editrice: DeAgostini

Trama:
E’ il 1956 e l’alleanza tra le armate naziste del Terzo Reich e l’impero giapponese governa gran parte del mondo. Ogni anno, per celebrare la Grande Vittoria, le forze al potere organizzano il Tour dell’Asse, una spericolata e avvincente corsa motociclistica che attraversa i continenti collegando le due capitali, Germania e Tokyo. Il premio in palio? Un incontro con il supersorvegliato Führer, al Ballo del Vincitore. Yael, una ragazza sopravvissuta al campo di concentramento, ha visto troppa sofferenza per rimanere ancora ferma a guardare, e i cinque lupi tatuati sulla sua pelle le ricordano ogni giorno le persone che ha amato e che le sono state strappate via. Ora la Resistenza le ha dato un’occasione unica: vincere la gara, avvicinare Hitler... e ucciderlo davanti a milioni di spettatori. Una missione apparentemente impossibile che solo Yael può portare a termine. Perché, grazie ai crudeli esperimenti a cui è stata sottoposta, è in grado di assumere le sembianze di chiunque voglia. Anche quelle di Adele Wolfe, la Vincitrice dell’anno precedente. Le cose però si complicano quando alla gara si uniscono Felix, il sospettoso gemello di Adele, e Luka, un avversario dal fascino irresistibile...
Voto: 5/5
La prima volta che ho sentito parlare di Wolf, da una booktuber americana, in tono assolutamente entusiastici sono rimasta allibita. Non capivo come una storia del genere potesse rendere giustizia anche solo ad una minima parte della storia reale. Ma più ne sentivo parlare in giro, più mi convincevo che dovevo leggerlo, nel modo più assoluto. E poi è arrivata la pubblicazione italiana grazie a DeAgostini, quindi proprio non potevo farmelo scappare.

Ho iniziato il libro in fretta e furia perché dovevo preparare il Dream Cast per il Blogtour, che trovate qui e sfido a non apprezzare, ma in poco mi sono ritrovata completamente presa  nella storia. Non riuscivo a staccarmi perché dovevo sapere cosa diavolo sarebbe successo dopo, ma anche gli antefatti tra i personaggi principale. Per questo ho divorato subito dopo Iron to Iron, la novella che racconta il Tour dell'anno precedente, e non vedo l'ora che in novembre esca Blood for Blood, il secondo volume della duologia.

Rewind al momento in cui vi spiego qualcosa del libro, visto che stavo già partendo per la tangente. Siamo nel 1956, Hitler ha vinto la guerra da un pezzo ma la Resistenza sta ancora lavorando nelle retrovie per distruggere il Reich. Nei campi di concentramento, però, il Führer aveva iniziato a sottoporre dei bambini a degli esperimenti atti a far cambiare loro aspetto, e una di queste bambine, la nostra protagonista Yael, era riuscita a fuggire. Ora è l'arma più preziosa della Resistenza.
Ma come ucciderlo? Yael deve prendere le sembianza di Adele Wolfe, la prima vincitrice donna del Tour dell'Asse (una gara in moto che durava circa tre settimane), partecipare nuovamente al Tour e vincere, per poter essere ammessa al Ballo del Vincitore. 
E fin qui tutto bene, Yael si allena da una vita e ora ha anche memorizzato tutti i particolari di Adele. O forse no? Quello che non sa sono i dettagli più intimi, personali, che legano Adele ad alcuni altri concorrenti del Tour, come Luka Löwe e lo stesso gemello di Adele, Felix Wolfe.

Ora, gente, parliamo un po' di questi bei personaggi. Della vera Adele sappiamo poco, quindi soprassediamo per un momento (l'unica cosa che posso dirvi è che, avendo letto la novella Iron to Iron, è decisamente molto determinata).
Yael è un personaggio splendido. Torchiata dalle medicine e dagli aghi nel campo di concentramento, costretta a perdere chiunque le volesse bene e ora destinata ad aiutare tantissime persone. Ha un obbiettivo e sa di doverlo portare a termine, ma non è fredda come si può pensare. Risponde anche lei alle circostanze e alle varie situazioni che si presentano durante la gara, forse anche più emotivamente di quello che avrebbe potuto fare la vera Adele.
Felix è, essenzialmente, un fratello protettivo. Non saprei come altro definirlo se non così: cerca solo di tenere insieme la sua famiglia, e non sa che la sorella che crede di proteggere non è la sua. Ho idea che potrebbe sorprenderci di più nel secondo volume della duologia, e spero davvero che sia così perché ha certamente del potenziale.
Ma veniamo al pezzo forte di questo trio biondissimo: Luka. Allora, se leggendo Wolf avete l'impressione di essere davanti al tipico protagonista maschile da Young Adult, tutto strafottente e tormentato da non si sa bene cosa... scordatevelo. Quello che ha davvero Luka è un cuore spezzato, e mi auguro di vederlo ricomposto al più presto.

Se non bastasse tutto questo a convincervi, Ryan Graudin (che sì, è una donna!) vi terra sicuramente incollati alle pagine. Ha uno stile che a me è piaciuto molto: veloce ma non banale, che ti prende e ti obbliga ad andare avanti perché quattrocento pagine volano via come niente, quando te le raccontano così.
Sono stanco di riparare cose che non fanno che rompersi

6 commenti:

  1. Mi ispira tantissimo, spero che pubblicheranno i seguiti!

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  2. So che la copertina non è tra le più belle che io abbia mai visto, ma mi fa venire una voglia matta di leggere il libro! E già qui partiamo benissimo. La trama, poi, mi ha sempre incuriosita anche se -come te- non sapevo come sarebbe stata sviluppata e se fosse possibile farlo in un certo modo. E mi sembra di capire che si, l'autore è riuscito nell'intento di creare una storia unica. La tua recensione mi ha incuriosita ancora di più (se è possibile) e non vedo proprio l'ora di leggere questo romanzo!

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    1. Io lo adoro! Spero che ti sia piaciuto se nel frattempo l'hai letto :)

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  3. Ma che bella recensione ^^
    Devo dire che questo libro è stata una bellissima lettura, ma ci sono alcuni particolari che non mi sono piaciuti (trovi la mia recensione qui ): il finale e la dipartita di Luka (comprensibile, ma triste), il sosia di Hitler di cui non ho capito la funzione nel libro (comprensibile anch’esso, ma un po’ fine a sé stesso a mio parere) e i pregiudizi sui ragazzi Giapponesi, tutti spietati, freddi, con un solo obiettivo. Sicuramente c’è un fondo di verità, ma sembrano veramente alieni in confronto ai ragazzi tedeschi o.o.
    Per il resto un bellissimo libro e Yael è un personaggio favoloso *-*.
    Un saluto,
    Rainy

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    1. Ciao!
      Uhm, io non direi che è la fine per Luka (in realtà, ho letto le prime pagine del secondo volume e awwww. E la novella. E aiuto, datemi quel libro!) e penso che i ragazzi giapponesi vengano descritti così non tanto perché veritieri ma piuttosto perché per combattere "all'ultimo sangue" si cerca di giustificare le proprie azioni, però potrei sbagliarmi XD
      Però sono contenta che nel complesso ti sia piaciuto :) io l'ho adorato

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