Questo film è un po' vecchiotto rispetto agli ultimi di cui vi ho parlato, ma mi ha davvero colpita e quindi eccomi qui!
Il più bel gioco della mia vita
Trama:
Brookline, Massachusetts, inizio Novecento. Francis Ouimet, di umili origini, matura l'amore per lo sport del golf svolgendo il lavoro di caddie nel golf club locale e coltivando il mito di Harry Vardon, il più grande giocatore dell'epoca, che ha avuto occasione di incontrare da bambino, rimanendone affascinato. Nel 1913, sfidando l'autorità paterna e l'ostilità dei soci del golf club, che dai lati opposti delle barriere sociali si oppongono ai suoi sogni, ma con l'aiuto dell'esperto capo dei caddie e di un socio lungimirante, partecipa da amateur agli U.S. Open, dove si ritrova a giocare contro i migliori professionisti dell'epoca, fra cui proprio Harry Vardon che, pur avendo una fama internazionale, è vittima quanto Francis delle differenze di classe, non può neppure essere socio del club di "gentiluomi" al quale porta tanti onori con le proprie vittorie..
Voto: 4.5/5
Voi lo sapete che io ho il cuore tenero. Vedo una storia vera e mi commuovo, due si dichiarano amore eterno e io sprofondo nello schienale con gli occhi a cuoricino, muore un bel personaggio e non c'è ragione che tenga, verserò sicuramente una lacrimuccia.
Il più bel gioco della mia vita non ha fatto eccezione e mi ha conquistata.
Io odio lo sport. Davvero, sono una frana in qualsiasi tipo di ginnastica (soprattutto se richiede coordinazione occhio-mano) e non riesco a guardare qualcuno che gioca/si allena per più di cinque minuti senza sbadigliare. Sempre che non si tratti di pattinaggio sul ghiaccio, allora possiamo riparlarne. E di mini golf, che è l'unico tipo di golf a cui io mi sia mai avvicinata (a 6 anni, cioè una vita fa). Quindi immaginate com'ero entusiasta di seguire il consiglio di mio papà e di guardare con lui un, a detta sua, meraviglioso film a proposito di questo sport. La prima volta che me l'ha proposto ho rifiutato e sono andata avanti a leggere da sola in camera mia. Devo dire che me ne sono pentita, una volta visto il film.
Francis Ouimet è un ragazzo con un sogno, e il fatto che sia una persona realmente esistita lo rende ancora più vicino a tutti noi. Chi non ha un sogno? Tutti, anche se magari nel profondo, ne hanno uno. E il suo era quello di giocare a Golf, sport per cui era decisamente portato. Ma si sa, i sogni non sono così facili da realizzare.
Shia LaBeouf, nel 2005 ancora molto giovane e appena reduce da Even Stevens (Non so voi, ma io su Disney Channel lo guardavo sempre. L'oscuro passato di Angelica), interpreta il protagonista, Francis Ouimet. E, non vorrei parlare troppo, ma è perfetto per il ruolo: è anche lui un ragazzo che sta inseguendo il suo sogno, senza mollare. O no?
Ma il suo non è l'unico volto noto a causa di una serie tv! Anzi, abbiamo sia Peyton List (eggià, la mia odiata adorata Cara di The tomorrow people), nei panni del primo interesse amoroso di Ouimet, e il ben più noto Stephen Dillane (fan del Trono di spade, parlo con voi), che da il volto a Harry Vardon, rivale di Francis in campo e sua più grande ispirazione nella vita.
Insomma, ottimo cast e ottimi personaggi. Per non parlare del caddie più dolcino (ecco che spunta fuori il cuore tenero) della storia: Eddie Lowery (Josh Flietter), anche lui realmente esistito e che rimase amico di Francis per tutta la vita.
Appassionante come solo le storie vere sanno essere, The greatest game ever played mi ha regalato ogni tipo di emozione: ho riso (grazie ad Eddie), ho avuto gli occhi a cuoricino, e mi sono anche arrabbiata un po'! Lo consiglio davvero a chiunque, grandi e piccoli. E spero piacerà a voi quanto è piaciuto a me.
Genere: drammatico, sportivo
Durata: 120
Anno: 2005
Interpreti:
Shia LaBeouf è Francis Ouimet
Stephen Dillane è Harry Vardon
Peyton List è Sarah Wallis
Hai mai tenuto un passerotto in mano?
Non forte da fargli male, ma fermo tanto da impedire che voli via.
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