lunedì 27 giugno 2016

Recensione - 3000 modi per dire ti amo, di Marie Aude Murail

La mia seconda esperienza con la Murail <3
Titolo: 3000 modi per dire ti amo
Autore: Marie-Aude Murail
Pagine: 224
Prezzo: 12,00€
Casa Editrice: Giunti (Extra)

Trama:
Chloé è una ragazza di buona famiglia, timida, esile ed elegante, con un'avversione personale per i piedi, specialmente quelli degli altri, e la brutta abitudine di ritrarsi nelle situazioni imbarazzanti. Bastien ha una rassicurante aria da ragazzo sano, un modo tutto suo di irradiare allegria, ed è ostinatamente fedele a due regole: non faticare mai, far ridere sempre. Neville è bello, maleducato, tormentato come un eroe tragico, ed è abituato a commettere piccoli furti nella speranza di essere arrestato, per un suo motivo segreto. 
Voto:

Voi lo sapete: io amo Miss Charity, ovvero l'unico altro romanzo della Murail che io abbia già letto. Lo adoro a tal punto che tutte le mie amiche ne hanno ricevuto una copia in prestito se non in regalo, che ogni tanto lo risfoglio solo per la sensazione che mi da immergermi per un secondo nella storia e che una citazione da quel libro ormai me la porto dietro da anni.

Quindi, non che con questo mi aspettassi la stessa cosa ma almeno che ci si avvicinasse. Invece, la Murail mi ha portata dritta dritta in un film francese. E io in genere odio i film francesi (hanno sempre un qualcosa di criptico che non snerva e dopo tre minuti di scenari grigi spengo la tv e mando tutto a quel paese).
Questo, però, al di là di momenti che ancora mi lasciano un attimo perplessa, non mi è dispiaciuto.
Certo, diciamo addio all'atmosfera che ricordava Jane Austen di Miss Charity e approdiamo in un contesto più moderno. Però poteva andarmi peggio, dai.

Chloé, Bastien e Neville si conoscono alle medie ma poi si perdono di vista. Qualche anno dopo, sono tutti su strade diverse e con problemi diversi: una ai corsi pre-universitari, uno iscritto all'università ma con nessuna intenzione di frequentare e il terzo letteralmente perso di fronte a tutte le possibilità che, a causa della saluta cagionevole della madre e della mancanza di fondi, non può scegliere.
E' fondamentale il modo in cui si ritrovano: a teatro. Si iscrivono tutti ad un corso di teatro nella loro città, ma se per due di loro sarà ben chiaro che fare l'attore è più un hobby, per uno diventa quasi una questione di vita.

Adoro le storie della Murail, riescono sempre sia a farmi sorridere che a farmi riflettere. Non so come ci riesca ma sono contenta di essere incappata nei suoi scritti qualche anno fa e non vedo l'ora di recuperare altri due libri (ho gli occhi su Oh boy! da una vita). Mi piace anche come scrive, perché il testo è scorrevole in tutti e punti e per qualsiasi argomento.

Quello che mi ha lasciata un attimo perplessa è quanto questo libro è la cosa che dicevo sopra: in due o tre punti sembra davvero un assurdo film francese. Non si capisce dove i personaggi vogliano andare a parare e soprattutto non viene esplicitato quello che possiamo solo supporre che sia successo. E non è una cosa che, anche se non viene scritta nero su bianco, si capisce comunque... secondo me in realtà non si capisce affatto. Magari sono lenta io, non lo escludo, però a me i punti interrogativi a fine lettura non piacciono ed è questa la cosa che mi ha fatto storcere il naso.

Al di là di tutto ciò, se non avete letto nulla di Marie-Aude Murail filate a rimediare e poi venite a lasciarmi un vostro parare.
(PS: iniziate da Miss Charity, vi prego!)


3 commenti:

  1. Condivido le tue perplessità e l'amore sconfinato per Miss Charity. Ti consiglio della Murail "Oh boy", dolcissimo. Ciao!

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  2. Già il nome non mi convinceva. :/ Mh, boh, Miss Charity è stupendo. *_*

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